UN POMERIGGIO IN FIERA
Pomeriggio in Fiera per evento che ho curato per MTM. Sono in anticipo rispetto all’appuntamento con le attrici che dovranno esibirsi e quindi mi siedo e osservo la folla. Folla molto variopinta, spesso botoxata e platinata, minigonnata anche se non particolarmente ben dotata. Accanto a me una signora che ogni tanto si alza, fa segno a qualcuno di spostarsi a destra o a sinistra, per poi risedersi spazientita. Allungo il collo e vedo che la segnaletica è dedicata a un signore che intuisco possa essere il marito che dopo un po’ la raggiunge.
“Hai fatto le foto?”
“Sì”
“Le hai fatte anche a figura intera?”
“Sì”
” Fammele vedere ( inforca gli occhiali) ce ne fosse una in cui sorride!”
La signora molla il telefonino al marito e fende la folla con passo deciso. Si avvicina a una ragazzona che distribuisce dei volantini, si mette dietro di lei e ritorna indietro. E’ scontenta. Si siede e finge di sfogliare un catalogo.
“Vuoi che vada a farle altre foto”
( lei tace per un po’, poi chiude il catalogo)
” Con quel muso lungo non andrà mai da nessuna parte”
( sbuffa mentre il marito, prende il telefonino e si mette a giocare)
Dopo un po’, caracollando su tacchi smisurati, arriva la ragazzona che, vista da vicino, è truccata come uno di quei mascheroni del Carnevale di Viareggio. Sorride la poveretta, mentre si avvicina alla genitrice che si alza di scatto.
“Adesso ti metti a sorridere? Andiamo a casa che è meglio”
Ragazzona ma perché non scappi? Ah già, i tacchi.