Niccolò Furri: tre testi
Niccolò Furri
tautologie, 1-3
(2024)
1.
oggi, cari ariete toro gemelli cancro leone vergine bilancia scorpione sagittario capricorno acquario pesci, luna opposta da oggi, questo cielo, nel vostro cielo, le stelle, questo saturno, questo cielo ancora, questa luna, la luna, il vostro momento magico, questo giove, bella questa luna, il satellite si colloca nella casa, con il nostro satellite, il nostro satellite attraversa, il vostro astro, l’astro notturno, oggi l’astro notturno transita, il nostro satellite risiede, un’aggradevole interazione del nostro satellite, non acquisterei un biglietto per la rete ferroviaria di trenord, il nostro satellite naviga, un vantaggioso allineamento lunare, della luna, del nostro satellite, conferma il sole, dalla luna, mercurio, venere, marte, luna calante, marte, dal sole, venere, nettuno, date a marte ciò che è di marte, mercurio, sotto i ponti di saturno, canta venere, dice venere, scaltra luna, è la seconda fase lunare, con marte, con plutone, luna operativa, interessa luna, saturno, nettuno, giove, urano, sarà favorito da giove, questo giove non molla la presa, quando avete da fare una rivoluzione, non andate controcorrente, nella casa della metamorfosi, la casa del benessere e del lavoro, nella casa del denaro, nel campo dei rivali occultati, nella presente giornata, questa giornata, oggi è la giornata giusta, con la primavera, nelle attività diurne, per l’imminente fine settimana, con l’arrivo del fine settimana, oggi, in una giornata, di una giornata fortunata, via via che passano i giorni, che vi riserverà questa giornata, influiranno sull’andamento della giornata, con l’imminente weekend, le cose quotidiane, man mano che il fine settimana si avvicina, oggi, verso il fine settimana, questo venerdì
2.
oggi, zeus indietreggia, soffiano venti più freschi dai balcani, con atmosfera stabile e cielo poco nuvoloso, maggior nuvolosità, con qualche piovasco intermittente, alle possibili nebbie, poco nuvoloso o localmente molto nuvoloso, sarà più soleggiato, possibile formazione di nebbie, non subiranno sostanziali variazioni, poco nuvoloso o a tratti più nuvoloso, i venti soffieranno, non subiranno grosse variazioni, un leggero aumento, non mancheranno occasionali precipitazioni, tenderanno a diminuire leggermente, valori massimi attesi, valori massimi compresi, valori massimi, leggermente, ma con banchi di nebbia, nelle ore, più sole, salvo fino al pomeriggio, e foschie sulle valli, in rialzo, con piovaschi, schiarite, le temperature medie sono state: 5.6 °c, 4.9 °c, 5.9 °c, 2.4 °c, 2.9 °c, 5.9 °c, -5.1 °c, 3.1 °c, 5.1 °c, 7.5 °c, -3 °c, 4.9 °c, 2.7 °c, 4.1 °c, 2.1 °c, 1.2 °c, 1.3 °c, -0.4 °c, 2.4 °c, 4.1 °c, 1.8 °c, 4.8 °c, 0.7 °c, 4.1 °c, 4.3 °c, 6.2 °c, 2.2 °c, 5.8 °c, 4 °c, -1 °c, 0 °c, -1 °c, 5 °c, 8 °c, 2 °c, 7 °c, 6 °c, 6 °c, 4 °c, 6 °c, 2 °c, 4 °c, 6 °c, 4 °c; che sono le temperature comprese tra le temperature minime che sono state: -2.8 °c, 1.5 °c, -1.6 °c, -2 °c, -2 °c, 4.3 °c, -11 °c, -1 °c, -1.4 °c, 6.6 °c, -8.1 °c, 0.5 °c, -3 °c, 0.2 °c, -3 °c, 0 °c, -3 °c, -4 °c, -3 °c, 3 °c, -3 °c, 3.6 °c, -3.1 °c, 1 °c, -2 °c, -0.2 °c, -2 °c, 4 °c, 0 °c, -7 °c, -5 °c, -3 °c, 5 °c, 8 °c, -2 °c, 3 °c, 4 °c, 4 °c, 3 °c, 4 °c, -2 °c, -4 °c, -2 °c, -4 °c; e le temperature massime che sono state: 14 °c, 8 °c, 13.4 °c, 7 °c, 9 °c, 7.3 °c, 2.1 °c, 6 °c, 13.6 °c, 8.1 °c, 2.5 °c, 9.3 °c, 12 °c, 8 °c, 7.1 °c, 2.4 °c, 5.1 °c, 4 °c, 8.1 °c, 5 °c, 6.3 °c, 8.1 °c, 5 °c, 8.4 °c, 9.8 °c, 14.6 °c, 9 °c, 8 °c, 7 °c, 6 °c, 9 °c, 1 °c, 6 °c, 9 °c, 9 °c, 9 °c, 8 °c, 8 °c, 7 °c, 9 °c, 8 °c, 14 °c, 14 °c, 12 °c; ci sono altri parametri da prendere in considerazione, sono i parametri che indicano il tempo che fa, il tempo atmosferico, il tempo atmosferico aiuta a scegliere i vestiti, quando ci sono vestiti da scegliere, quando c’è un luogo dove ci sono vestiti da scegliere, il luogo dove ci sono vestiti da scegliere se ci sono vestiti da scegliere è l’armadio, l’armadio è il luogo dove ci sono i vestiti da scegliere se c’è un altro luogo dove può essere posizionato, il luogo è la casa, se c’è una casa, se una casa non è stata persa, perché le case si perdono, non si trovano, aumentano di prezzo, quindi ci sono dei parametri da prendere in considerazione per vestirsi se c’è una casa, gli altri parametri sono il punto di rugiada, l’umidità media, l’umidità minima, l’umidità massima, la visibilità media, la velocità del vento media, la velocità massima del vento, la raffica, la pressione media sul livello del mare, la pressione media, la pioggia, i fenomeni, le condizione meteo
3.
nella giornata di oggi, sono stati rilevati 39 eventi sismici, i 39 eventi sismici rilevati nella giornata di oggi sono stati rilevati dall’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, che è un istituto, che è stato quindi istituito, che monitora e rileva, che possiede una rete per il monitoraggio e il rilevamento degli eventi sismici, che sono stati 39, che è un intreccio di fili di materiale vario incrociati e annodati tra loro, che è un sistema di interconnessioni, ma in cui si può cadere, che gestisce una rete di oltre 350 stazioni sismiche, che le stazioni sismiche sono ubicate su tutto il territorio nazionale e nelle aree limitrofe, che rilevano gli eventi sismici, che nella giornata di oggi sono stati 39, che formano una lista, e una lista può formare una rete, una rete che mette in relazione gli elementi interni alla lista e gli elementi esterni alla lista stessa, che può essere uno sciame sismico, che gli elementi interni alla lista sono la data e l’ora, che la data e l’ora sono il tempo origine che indica la data e l’ora in cui inizia la rottura, sono relativi ad un fuso orario, ma sono anche la magnitudo la zona la profondità la latitudine la longitudine, indicano la dimensione di un terremoto, sono molti e diversi tra loro i modi con cui sono misurati, chiamato epicentro, chiamato ipocentro, espresso in chilometri, perché ogni metodo funziona solo su un intervallo limitato, e che gli eventi sismici rilevati sono stati questi, che sono 39: 01:12:27, ml 1.6, 2 km s militello rosmarino (me), 9, 38.03, 14.67; 02:42:41, ml 1.1, 5 km e camerino (mc), 7, 43.13, 13.13; 03:28:46, ml 0.9, 3 km n ussita (mc), 10, 42.97, 13.14; 04:08:36, ml 0.9, 1 km w ussita (mc), 10, 42.94, 13.13; 04:08:37, ml 1.5, 1 km ne nicolosi (ct), 7, 37.62, 15.04; 05:31:41, ml 1.1, 4 km sw frontone (pu), 14, 43.50, 12.71; 06:03:36, ml 1.5, 2 km se casalbuono (sa), 10, 40.20, 15.69; 07:50:42, ml 1.2, 3 km e latronico (pz), 22, 40.09, 16.04; 08:01:48, ml 0.4, 2 km w pievebovigliana (mc), 14, 43.07, 13.06; 08:03:57, md 1.3, 3 km e piobbico (pu), 4, 43.59, 12.55; 08:32:34, ml 2.8, 6 km e pavullo nel frignano (mo), 25, 44.34, 10.91; 08:38:34, ml 1.3, 2 km w poggio picenze (aq), 9, 42.33, 13.52; 09:01:41,, md 1.2, campi flegrei, 3, 40.80, 14.11; 09:19:57, ml 0.5, 4 km se pietralunga (pg), 5, 43.41, 12.47; 11:00:00, ml 1.2, 9 km e cascia (pg), 11, 42.71, 13.12; 11:45:41, ml 0.7, 3 km nw monte cavallo (mc), 12, 43.01, 12.98; 13:33:32, ml 0.9, 6 km se pietralunga (pg), 9, 43.41, 12.49; 13:58:24, ml 1.4, 3 km w vergato (bo), 10, 44.27, 11.08; 14:02:15, ml 1.7, 1 km sw motta sant’anastasia (ct), 16, 37.51, 14.96; 14:11:17, ml 0.9, 7 km e costacciaro (pg), 13, 43.38, 12.79; 14:19:20, ml 1.2, 6 km sw paesana (cn), 10, 44.64, 7.25; 14:55:14, ml 1.2, 2 km s casalbuono (sa), 13, 40.20, 15.68; 15:49:27, ml 1.6, isole eolie (messina), 11, 38.38, 14.88; 15:52:13, ml 1.6, 1 km ne san marco in lamis (fg), 19, 41.72, 15.65; 16:17:03, md 1.0, campi flegrei, 1, 40.82, 14.12; 16:55:40, ml 1.8, 1 km n moliterno (pz), 9, 40.26, 15.87; 16:59:25, ml 0.7, 6 km se pietralunga (pg), 6, 43.40, 12.49; 17:06:17, ml 2.7, 4 km nw montefiorino (mo), 11, 44.40, 10.61; 17:16:10, ml 1.2, 3 km e toano (re), 11, 44.39, 10.59; 18:53:01, ml 0.4, ussita (mc), 12, 42.95, 13.14; 19:04:11, ml 1.5, 8 km w arquata del tronto (ap), 9, 42.79, 13.20; 19:42:03, ml 0.9, 4 km n preci (pg), 12, 42.91, 13.03; 19:46:21, ml 1.7, 3 km n preci (pg), 10, 42.90, 13.03; 20:11:20, ml 1.1, 4 km ne pievebovigliana (mc), 11, 43.10, 13.11; 20:50:02, ml 1.6, 2 km nw moliterno (pz), 9, 40.26, 15.86; 21:02:41, ml 0.8, 5 km w monte cavallo (mc), 12, 42.99, 12.94; 21:33:57, ml 0.7, 5 km ne pievebovigliana (mc), 12, 43.10, 13.12; 22:33:03, ml 2.0, 10 km s vico del gargano (fg), 27, 41.81, 15.97; 23:42:19, ml 0.7, 3 km n sellano (pg), 11, 42.92, 12.93
Michele Marinelli: sei testi
Michele Marinelli
Sei testi
JL
Exposure Time (1 / Shutter Speed) = 1/160 second
Lens F-Number / F-Stop = 56/10 ===> ƒ/5.6
Exposure Program = manual control (1)
ISO Speed Ratings = 200
Metering Mode = pattern / multi-segment (5)
Light Source / White Balance = flash (4)
Flash = Flash fired, compulsory flash mode
Focal Length = 370/10 mm ===> 37 mm
Rimming
Connessione, Xyyztd. Connessione, Benny, Vwktxqou.
Connection! Connection. Connessione, cummins. Connessione, Fundamentals. Conn Tpt, Massard. Connessione ricaricabile, Negozio di oyee, Remdiation. Connessione, Statedterms, Grader? Connection.
Connection (Nuel, Jeżeli). Connessione, mxnc, Kante, Audiophiliac, produttiva. Connessione, Personalizza, Stuffy, Femmina, automorfismi, Freedman, cappotti doppio Rosebud, fissa, Gdphmdcnohngcski, Kcksrintwd! Connessione, Con la 3° min presente, Femminile.
Connessione, Parte, Verizon, Antispam, Uncapped. Connessione, Publicitaires, zpgxjxacpma Monitoring, Sfoggia? Connessione, ModemSurfer, Julian, Orlando, Kol.
Con-nection.
siw 7
Oh, e altra roba riposta . Non sapevi? Male, può andare bene il più riprodotto Misantropo Bacone Scimmia pagliaccio baconmonkey un altro rivoltante, legato al piano, è una Vp Montana. e questo freddo, come un fuoco d’artificio, getta macchie di ballo, preso a calci da qui, ti serve aiuto per Clipper chipClinton, ma solo per un po’ dopotutto hai letto L’acciaio. ancora scarpe e ancora , inutile quello che hai non hai il tocco della macchina, l’entrata in scena. personale. come hippies.
se preferisci, afferma. ci sono cento fiere.
760
oh argomenti menzioni loro *malati di sapere se è possibile un po’ di garbage collection dvorak e i nuovi poteri da ogni persona che ha scritto mi aspetto nel negozio di formaggi mi chiedo in futuro non sará niente ora però chiámati ora i prototipi prima deve essere il dato poi il ragazzo formato icona di tutte le implicazioni qualcosa di logico oh e mi si adatta capire succede di rimanere d’un tratto si avvicinò pensare che volevo dovrebbero essere lieti l’oasi li rappresenta
Lv (garze koan)
vena al largo, vena folk, senti freddo, un giorno qualsiasi sei morto la risposta superlocria. l’evoluzione una opportunità una presenza scenica, diverrai cieco come me morirai. buona l’idea dei numeri locali. mangiare di tutto muoversi mangiare cinque capolavori sbattuti al trono notti firmate affondate in casa in paese nella capitale vietato comprare ammesso rubare. puoi appoggiarti, calze vuote appese, la voce continua, la voce è niente. pórtati abbastanza vestiti per tre giorni. distingue naturae debito: il mondo è cambiato. permettiti lo sforzo, gli anni da saggio. nel periodo di missione mostrò: qualità gestione versatile. disperso coppie a caccia / salvaritmo infestato trito / sollevava persino la legge / due 40 vent’anni al limite / ritorno al borgo / anche un corto / moderno ricorre a borseggi rilievi / è incapace / l’indice foschia la gente seria / ritorno al ginepro ai navigli alle liste / la festa a oltranza al 3,7 / stati fedeli uniti per mille / cara decadenza tratta bene / bene l’attrazione / avrai deciso. bagno soda l’universo delle infezioni bolle per filtrare via miglia la missione rendeva poco i turisti applaudono direi in sintesi un patrimonio umano una chance un introito un caso di culto non sorvegliato troppa la distanza non faceva che dondolare. prendi dieci garze. prendi dieci kōan. il seme prospera, la saliva aumenta.
DM
I have always felt that the world is an erotic place
Un testo di Andrea Inglese, da "Prati"
Andrea Inglese
PRATO 201 (Coppia di viandanti, ciuffo secco di steli, gagliardetti)
da Prati
(Tic Edizioni, coll. UltraChapBook, 2025)
— Non vado da nessuna parte in questo budello psichico. — Ti sbagli: è solo velatura grigiastra sul mondo, effetto di comune melanconia. — Ci hanno addestrato per le cose, per l’inorganico, e la caccia, eventualmente, non per l’introspezione. — Siamo la testa e la croce di un identico essere: dagli occhi le figure entrano, dalla bocca le parole escono. — Al romanticismo dei rognoni, preferisco il realismo del pugno di ferro. — Non è con le dispute ideologiche che si riempie il panino, e ricorda la Ricerca. — Appunto! Da quale treno siamo scesi, se erano tutti fermi? — Devono fermarsi affinché tu scenda, il peggio viene dopo: loro partono di corsa e tu cammini adagio. — Chiediamo a quella famiglia sciagurata sul ciglio del torrente. — Non perdiamoci in conversari. La distanza non la ridurremo attraverso creanza o elemosine. — Guardiamo almeno dove mettiamo i piedi: il corpo ha le sue ragioni, ma non sono identiche alle mie. — I miei seni sarebbero magnifiche ragioni di fermarci a studiarli. Alla tua età non se ne sa ancora niente. — Un badile secco, è quello che mi basta. — Un capezzolo ti basterebbe per l’eternità, se non fosse il tuo. — Una macchina per stracciare le toghe e i mantelli, vale di più di una morbidezza di labbra. — Non dimentichiamo la Ricerca, abbiamo questo ricordo da portare avanti. — Ci hanno lungamente preparato, come fosse una missione sovrannaturale, ma l’esemplare che ho in mano sta seccandosi. — Stringi bene la paglietta tra le dita. — Non è quasi più verde. — Stringila e pensa a quando era fresca, inverdita, acerba, spinosa, brulicante, densa di venuzze, fogliuzze, verzure, rugiadine, api da fiore. — L’esemplare è paglioso ormai, va a ritroso nel giallo limone, nel coro spettrale delle pannocchie, dei girasoli folli, fra poco mi prende fuoco anche la mano. — Prato hanno detto, e prato sarà: per questo siamo nati, nel suo crepuscolo moriremo. — Basterebbe un orlo metonimico: un rastrello, la viscera di un topino sfondato da una lince. — Intanto piove, e sorgono ancora sogni. — Qui sei tu nella bolla filtrante; io mi sento pelle e ossa, vedo gli spigoli d’acciaio delle cose. I crateri lunari mi raschiano il respiro. — Un giorno di realismo, per sei giorni di romanticismo. Ma il prato non sarà né testa né croce, né lattuga né olmo, né foresta né pietraia, né toro divino né demoniaca cornacchia: il prato resta fuori, intermediario, mezzano, regno di transito. — Ora che l’ho trovato, possono venirmi a prendere. — Sediamoci un minuto almeno. — Ora che lo vedo, anche lo disconosco. — Butta via l’esemplare, scegli l’originale. — Ora che lo tengo, mi rendo conto che non ce n’è abbastanza. — Scaldati di fronte al prodigio: il prato resta nella sua forma, il concetto non ne esce manco di un pelo. — Ora che sono al limite, ho nostalgia di questa terra parassitata, di queste pelurie vegetali, di queste organizzazioni di steli e lembi morbidi. È il disuso che mi esaspera! — Ti daranno una diaria, e un piccolo gagliardetto del Ricercatore. Tutto è andato così veloce. Posso singhiozzare di felicità adesso. — Semplicemente siamo testimoni obbligati. Siamo venuti qui per dire: prato, bello, arioso, verdino, liberty. E di tutte le credenze avute, non mi resterà che un ciuffo d’erba da associare all’esemplare di paglia, e un gagliardetto da agitare durante le parate.

Quattro testi di June Scialpi
June Scialpi
da:
Retriever (Possibile inquadramento teorico di un)
– Tic Edizioni, coll. UltraChapBook, 2025
Finalmente svegli e anche un poco vivi si danno da fare nelle loro forme ottuse, canidi trascinati da donne come pesi sulle spalle, come slittini impossibili, trascinati in salita con i piedi che affondano nella neve. Chi li ha visti arrivare ha detto eccoli, ma nessuno li ha visti. I loro sguardi come la stagione della monta, salive arrapate, seguono i passi, occhi fuori dalla bocca (storie da raccontare) e anche sotto la gonna. In cima una sala d’aspetto che è piena di maschi di mezz’età lì depositati: esseri stanchi dalle rade barbe grigie, uomini tristi ascoltano Bowie, il negativo della storia.
* * *
Piangi all’inizio di ogni storia perché desidereresti fare le cose anche tu. Alcuni libri sono il resoconto di esperienze vissute ma non lo dicono, e chi li scrive maschera che ci siano delle ricorrenze tra la vita e il mondo del testo, che ci siano ricorrenze tra le parole e le parti dei corpi, tra cose che si sono dette e cose che vengono riportate. Alcuni nomi sono esattamente i loro nomi. Interrogarsi su questo tipo di vergogna serve solo a delegittimare la pratica: alcune persone credono che nascondersi sia il modo esatto per veicolare una storia della quale vogliono raccontare solo alcune cose. Tu leggi quei libri e rimpiangi le esperienze delle altre persone come se fossero tue, e scrivi dei libri di esperienze che a te non sono successe. Quando ti sorprendi a fissare il vuoto dopo aver divagato a lungo su episodi che non ci sono stati, ti chiedi cosa ti porta a voler vedere quelle immagini. Distogli lo sguardo dal bisogno che hai e che non puoi controllare e riporti la realtà nel mondo vero, prima di portare la finzione nel mondo del testo. Un r. è solo un r., la sua voce pure. Non ti accorgi che le cose cambiano. Una palla è solo una palla finché non diventa un desiderio, il desiderio della palla.
* * *
Quando si addormentano lui abbraccia l’altra e non si meraviglia dell’intimità di quel contatto. Lei è sorpresa dalla saldatura della morsa, la tensione del braccio intorno. Se quella notte avesse sognato di sputare tutti i suoi denti, o di affogare, agitando il corpo come se il corpo stesse nuotando, si sarebbe scoperta nella veglia sostenuta da quel vincolo. L’espressione «sono nelle tue mani» infatti significa riporre fiducia. E ancora nelle mani di. Nelle mani di qualcuno. Con forza nelle mani. Cadere nelle mani di o al sicuro nelle mani di. Nel mondo del testo le mani potrebbero avere un’importanza di rilievo e invece gli umani attuano strategie di oscuramento, si adattano proteggendosi dagli interrogativi. Temono che qualcosa termini. Fanno di tutto affinché le cose non. Per fare sì che le cose non.
* * *
Ricorrenza obliqua della parola nel testo. Ricorrenza perpendicolare della figura nel testo rispetto alla ricorrenza obliqua della parola. Ricorrenza che non può bastare affinché il testo si illustri nel suo stesso compimento. Marcatore di ricorrenze per finalità di significato. Soddisfazione scarsa. Cosa viene dopo viene prima. Visita nel museo dell’autocoscienza. La stanza è aperta, insonorizzata. Il r. è sulla spiaggia, il r. è al porto, il r. sta viaggiando, scattando foto. Non usa parlare quand’è così, non promuove gesti, non concretizza la propria presenza tramite movimenti. Potrebbe essere forte, stringere con le mani degli oggetti, potrebbe portare qualsiasi cosa ovunque. Nella curva di apprendimento si forma una parabola. Il r. rimane immobile, così fa se le cose intorno spariscono, danno un commiato sommario. Cosa fa se le perde. Così fa. Ricorrenza obliqua della presenza nel testo. Ricorrenza della sua assenza perpendicolare nel testo rispetto alle ricorrenze della sua figura. Perdita di quota, marcatore di assenza. Un viale alberato, gelaterie ai lati. Nuvole niente, cielo nel testo aperto. Un piazzale dopo, soddisfazione copiosa. Il r. è contento.
Stefania Zampiga: "adesso"
Stefania Zampiga
adesso
il tempo sta dentro una malattia e non ne esce
Christophe Tarkos
un punto dalla lente scura
cerca con filtri quanto vede
indietro e avanti un tasto
senza scostare i palmi batte
dalla base non carta davanti
bianco schermo aereo
e fresatrice ronzano
pausa rumore a spirale
come
vampata di gas
infuocante clacson
orologio
vampate clacson
cinguettii.
parola segue qui.
qui comincia
comincia qui parola,
‘perché’. come, pulsante.
nella non successione
un cielo. pensiero.
che è, di traccia quasi niente
domanda si sa.
della non successione
una zona di nulla
con quel punto non deve,
può stare.
intervalli, queste fasi
in sospeso
gli errori dove errare dovrebbero
sempre.
una risposta, potevano:
innescano perché
ignorano perché
inaspriscono perché
insistono perché
mentono perché
moltiplicano perché
non si fermano perché
si allargano perché
si rinforzano perché
ma, appena a malapena, minimamente, si sa, la gente a fatica, quasi affatto, o troppo, in troppi, lunghi, rivoli reiterazioni circonvoluzioni dislocazioni
vortici, voci rauche, guaste, quasi le conversazioni
‘perché’ comincia nell’inverso
a sprofondare un grumo
indistricato di tutte
impellenti
domande di sfere
vicino-lontane, svariate,
diverse, opposte mutevoli
contraddittorie stratificate
(provengono da ogni parte)
si gonfia, sale.
qualcosa come
(nasce nel XIII secolo da “per che”, sottinteso “motivo”) per che motivo, movente, con quale motivazione, quale ragione, cagione, causa, capriccio, cinismo, torto, scopo, fine. come mai, come
un colle monte cima picco catena di cime
vivendole molto dall’interno, come da un’esplosione intima
il volume (the person(a) is immaterial, tempi, modi)
perché innesca-no?
perché ignora-vi?
perché inaspri-amo?
perché insistere-bbe?
perché menti-ranno?
perché moltiplica-ste?
perché
……
perché
* * *
…uno stato di forza. Forza: (qualsiasi) causa capace di modificare lo stato di quiete o di moto di un corpo … Nella fisica delle particelle elementari, il termine è usato spesso come sinon. di interazione. Di cose astratte, in quanto esercitino una costrizione:
li/le lə vedi
fuoridentrodentrofuori. altro
(a, rispondere)
please
nei modi, nelle forme, maniere, accenni, versi
prova
airone, albatros, alca, alce, anaconda, anatra, anguilla, aquila, ape, armadillo, asino, avvoltoio, balena, bisonte, blatta, boa, bufalo, calabrone, cammello, camoscio, canarino, canguro, cane, capra, capriolo, cardellino, castoro, cavallo, cavalluccio marino, cervo, cervo volante, cicala, cicogna, cigno, cimice, cinghiale, civetta, coccinella, coccodrillo, colibrì, colomba, coniglio, corallo, corvo, criceto, cuculo, daino, delfino, dodo, donnola, dromedario, elefante, emù, ermellino, farfalla, fagiano, faina, falco, fenicottero, foca, formica, fringuello, furetto, gabbiano, gazza ladra, geco, ghiro, giraffa, gufo, ippopotamo, istrice, lama, lemming, leone, lepre, libellula, lince, lombrico, lontra, lucciola, lucertola, lumaca, lupo, maiale, manta, mantide, merlo, mitilo, montone, mosca, moscerino, mulo, murena, narvalo, oca, orca, ornitorinco, orso, paguro, passero, pavone, pecora, pellicano, pettirosso, picchio, piccione, pidocchio, pipistrello, pitone, pollo, polpo, pulce, pulcino, puma, puzzola, ragno, ramarro, rana, renna, riccio, rinoceronte, rondine, rospo, quaglia, salamandra, salmone, scimmia, scoiattolo, scorpione, spugna, squalo, stambecco, struzzo, tacchino, talpa, tarlo, tarma, tartaruga, tasso, testuggine, tigre, topo, tortora, tracina, tricheco, usignolo, verme, vespa, vipera, visone, volpe, zanzara, zebra, zecca.
si entra passando da questo minuscolo foro, una perforazione
non si sa dove, da non si sa dove, verso dove non si sa
anche le virgole, i caratteri, revisioni, elimina, disegno, lettere, riferimenti, giustificato
Il destino continua a spingere
della carne in questo caso, gli strati. l’involucro
…progressivamente lo spazio, vitale. sociale e personale. e. quello intimo. (di 20-50, cm. dicono). il respiro.
come, pinbody. da subito solo ossa. il corpo (prova tu a prescindere).
Quello che è sicuro è che dalla manipolazione possono derivare dei fenomeni strani.
Forse è per via della guerra
cieca, cellulare, centro
muto, mutante
Renata Morresi
progetta-no/re: esplosione telecomandata, la scissione atomica, l’incendio.
dall’umore acqueo dell’occhio
un’iride a fuoco di pigmenti neri
la camera anteriore scherma
quanto vuoi che siano senzienti le vongole
Lorenzo Mari

Tre inediti di Andrea Piccinelli
Andrea Piccinelli
Tre inediti
Una busta, un involucro di vario formato (o custodia di carta robusta), accanto a una lettera, segno grafico rappresentante un suono, lo spostamento di particelle provenienti da un oggetto, lo scopo di un comportamento, il modo di agire, esercitare un’influenza, malattia acuta e contagiosa, trasmessa mediante contatto, l’accostamento, l’aderenza, l’unione di due insiemi composti da diversi elementi, i rudimenti di una materia che occupa uno spazio, un ambiente circoscritto in cui si svolgono dei fatti che hanno consistenza reale, un’esistenza effettiva, che produce un effetto, un’impressione originata da una causa, il motivo per il quale compare una fessura in un muro che si frantuma, accanto a un palazzo in decomposizione, un complesso che si disfa nelle forme più semplici, privo di elementi pretenziosi, caratterizzati dall’ambizione di ostentare il proprio valore, la misura delle doti morali e intellettuali, le cognizioni acquisite con l’ausilio della mente, l’insieme delle attività riferite al pensiero, un’opinione sull’effetto incerto e preoccupante accanto a una pagina strappata che svanisce, che si attenua, che non esiste, essendo un ponte sospeso tra una strada vuota e un passaggio che è già andato, guasto, ridotto in condizioni non buone dall’azione di insetti e parassiti, che si nutrono sfruttando altri organismi, che vivono senza lavorare, senza essere in azione, senza agire sulle componenti ossee del corpo
*
Qualcosa di completo, privo di elementi mancanti, che non sono presenti o sono assenti, rivolti altrove con lo sguardo, la vista di una guida e una struttura mancanti di qualcosa che ci si aspetta, il desiderio che qualcosa succeda senza che nulla cambi il passo, il movimento degli arti, le appendici, le parti accessorie, marginali, le glosse segnate sul margine di un foglio, un pezzo di carta rettangolare con tutti gli angoli interni retti, conformi a una regola, una norma da seguire in un contesto, l’ambiente nel quale un organismo si muove e cresce e si sviluppa, ha un incremento, un aumento della prosperità, il rigoglioso sviluppo, l’accrescimento progressivo della produzione industriale, che genera beni e servizi, lavori svolti dietro compenso, un corrispettivo, che si riceve in cambio, la sostituzione di un oggetto con un altro, diverso, con qualità dissimili da quelle di un altro soggetto, sottoposto all’occupazione straniera, di elementi estranei, non conosciuti, di una regione ignota, di cui nessuno sa nulla, senza importanza (di poco conto, o che non esiste)
*
Galleggia sulla superficie, una forma geometrica senza spessore, ad esempio una lamina molto sottile, acuta e leggera, di poca importanza, che ha grande rilievo, che risalta rispetto a un fondo, un appezzamento di terreno, un tratto più o meno esteso di terra, il suolo pubblico, che è aperto a tutti, all’intera quantità di residenti, i giudici contrapposti agli astanti, che stanno accanto, vicino a una foto che non ricorda, a un ricordo che non resta, che si trattiene circondato da linee che si incrociano e traccie accavallate, sovrapposte a una coltre sterile, incapace di concepire, di immaginare le dinamiche essenziali, i meccanismi indispensabili, di cui non si può fare a meno, in minore quantità, un grande numero di corpi che resistono, che sopportano le forze avverse, che stanno di fronte alla facciata di un edificio, un’abitazione costruita come riparo, a difesa contro le intemperie, ad esempio le perturbazioni atmosferiche, che hanno luogo nell’atmosfera, l’involucro gassoso che circonda un pianeta, un corpo celeste che orbita intorno a una stella, un astro che brilla di luce propria, che gli appartiene, è sua
Un testo di Damiano Torre
Damiano Torre
Slalom
Tutto torna, anche i prossimi
quarantanovemila anni.
Dice il Samurai che è da stolti cercare di evitare ciò che si è diventati.
E gli errori?
Te li portano al tavolino insieme al conto,
in uno di quei pomeriggi dove stare seduti a un tavolino è magnifico.
E i ricordi?
Si ripresentano più rarefatti.
Pellicola vecchia, immagini traballanti, audio che va e viene.
Quando sento parlare di traffico mi viene in mente il traffico.
Parlarne è superfluo.
Poi mi rendo conto di essere un pessimista.
Un ottimista saprebbe trasformare il superfluo in super-fluo.
E col super-fluo potrebbe sottolineare anche queste stronzate.
«In fondo…» mi diceva un amico ottimista
(divenuto, a furia di trasformare aggettivi e sottolineare stronzate, anch’egli pessimista)
«… basterebbe poco. È che in pochi trasudano amore.
Lo vedi da come ti fanno un gelato o riparano un carburatore.»
Alcuni a mani nude combattono la normalità.
Altri se ne stanno appollaiati ad alimentare il lamento collettivo.
Stracarichi di armi.
Se questo è il dentro aspetto fuori.
«Ehi, Johana, ho avuto un’idea!
Non sarebbe incredibilmente bello
se tu e io un giorno aprissimo una trattoria macrobiotica?»
«Johana, se un giorno io e te aprissimo una trattoria macrobiotica,
potremmo finalmente lasciarci in pace.»
Ieri mi sono avvicinato al mio Maestro mentre meditava.
Gli ho toccato la spalla e gli ho detto:
«Maestro, che ne pensi se un domani avviassi una trattoria macrobiotica?»
Il Maestro ha aperto un occhio e mi ha detto:
«Muori ora, se puoi.»
Qualche tempo dopo in treno incontro una psicoterapeuta.
Parliamo della vita. A un certo punto dice: «Deve andarci in Isvizzera.»
Provo lo stesso fastidio di quando sento hanno sposato o leggo vendonsi.
Mi rattristo e guardo fuori.
È tutto nero perché il treno attraversa una galleria.
Mi rigiro e la psicoterapeuta insiste: «Mi creda, ci vada in Isvizzera!»
Quindi si alza.
Salutandola penso: «Non ci andrò mai in Isvizzera.»
Appoggio di nuovo la testa sul finestrino.
Guardo fuori. Siamo già a Zurigo.
Perciò vado all’ufficio attività produttive.
Mi reco allo sportello.
Di fronte a me un’impiegata anziana.
Una di quelle della Roma di una volta. Una che fuma anche senza sigarette.
Legge velocemente. Alza lo sguardo al di sopra alla stecca degli occhiali a mezza luna,
mi guarda e timbra il foglio.
«Torni tra quindici giorni.»
«Grazie.»
Mi guarda di nuovo: «Ma la sana cucina romana di una volta che fine ha fatto?»
La guardo stupefatto. Conosce ancora il significato di sano?
Sorrido e ringraziando nuovamente esco.
È che a un certo punto inizio a svalvolare di brutto con la ricerca dell’hobby giusto.
Nel giro di tre mesi passo dal corso di moldavo a quello di scimitarra.
Poi dalla scimitarra alla frusta romagnola, sino al vasaio in terracotta.
E ora eccomi qui, con te, al corso di cucina macrobiotica.
Alla fine è per te.
Avrò speso mille euro tra iscrizioni e materiale, per te.
E ho la casa piena di attrezzi inutili, per te.
Ecco perché ti risulto risoluto.
«Mi sa che è un po’ prematuro», dici sulla porta.
«No, Johana», ti rispondo in ascensore.
«È il caso a un certo punto di fissare dei paletti»,continuo nell’androne.
«Che antipatia ’sti paletti», concludi per strada.
«Il suo progetto ci interessa, ma non possiamo sostenerla nel lungo periodo.
Potremmo ipotizzare una soluzione a rapido rientro.
Un annetto e mezzo pensa di farcela?»
«Ci posso provare.»
«Bene, allora, affare fatto!»
«Sì, ma se poi le cose non dovessero andare?»
«Nessun problema. Ci prendiamo i suoi sogni.»
Vedo che mentre ti parlo annuisci pensando profondamente a tutt’altro.
Com’è largo il fiume.
Porta tutto con sé.
Guardando il fiume non ho ricordi.
Il vento sferza le foglie argentate dei vecchi platani che stancamente si affacciano sulle sponde.
Mi piace inseguire le traiettorie delle cose animate e inanimate che il fiume porta con sé.
Un gigantesco roboante serpente grigio.
È che spesso ci siamo dimenticati di fare piano.
Ogni tanto penso a S. Pietro con tutti quei mazzi di chiavi.
Immagino Dio che sorridendo ai commensali gli dà una voce:
«A Pie’, tutto ’sto tempo pe’n barattolino de senape e daje!»
E lui tintinnando dal tinello:
«Eh certo, te pare facile, trovala tu la chiave della dispensa.»
A proposito, ecco le chiavi della trattoria macrobiotica, Johana.
Anche se avremmo bisogno di normalità.
E di una sana cucina romana.
Perché sbagliare è sano. Ricordalo.
Altrimenti ti impiattano.
Si vede in lontananza una striscia argentata.
L’erba è morbida. Più cammini, meno fatichi.
La striscia è ora più nitida.
È un fiume.
Dovresti vedere i colori.
Se decidi di cambiare le tovaglie della trattoria macrobiotica (o anche il menu), ricordati di questi accostamenti.
Si sta bene qui,
sembra la Svizzera.
Nota
Slalom era già uscito sul blog ‘Multiperso’, a cura di Carlo Sperduti, e poi nell’antologia L’ordine sostituito (déclic edizioni, 2024). Damiano Torre è scomparso all’inizio di questo 2025.

Tre testi di Marilina Ciaco
Marilina Ciaco
Tre testi da Gli anni del disincanto
Primo doppio
ho incontrato troppo tardi le persone per poterle amare
ho incontrato troppo tardi le persone per poterle non amare
arriva un giorno, è tardi
le persone sono arrivate e così se ne vanno
uno dice non me l’aspettavo
l’altro dice c’era da aspettarsi
tempo impiegato per: quello che non sono
altro tempo per: la vita da immaginare
la storia di una vita è una storia delle grammatiche
quelle che impari e quelle di cui non sai liberarti
*
Secondo doppio
come serpenti che si mordono la coda
siamo stanchi per strisciare
disponiamo le ossa in cubi perfetti
al piano interrato della prossima casa
adesso la casa è aperta, in casa non c’è nessuno
diventa chi sei: cannibale o ghiaia
si logora negli anni, s’ischeletrisce
si disfa, s’incista, più spesso ricompone
la maschera diurna che ci rende mansueti
oggi ho visto di nuovo la luce tagliarti in due
non ho più molte cose da dire
questa testa è abitata da un numero imprecisato di mosche
nel sogno eravamo assediati da androidi che ci somigliano
ci stavano di fronte, a ciascuno il suo
qual è il tuo desiderio più grande?
*
Terzo doppio
mi sono svegliata bella come una carcassa
che le mosche ti ronzano intorno ma perché sei morta
se eri viva se ne stavano bene alla larga
delle porte ho sempre apprezzato
il neon verde della scritta: uscita di sicurezza
tra le altre cose da una carcassa
non si genera niente se non si sfascia
mi sveglio bella come un portamonete
come una sagoma di carta
quando hanno visto la terrazza al nono piano
hanno detto soltanto: è molto alto qui
le mosche non sono di questo parere
saranno loro a indicare il posto
sopra o sotto