Nel 2016 ho avviato un progetto in cui ogni lunedì leggevo una poesia in un video, pubblicandola poi in un mio canale YouTube. Da allora ho letto più di 400 poeti e poesie. Questo progetto, che ho chiamato "Intervallo", riflette la convinzione che la poesia rappresenti una frequenza significativa nel vasto panorama del mondo, e che nel mio intento funga da "interruzione" preziosa nelle nostre vite quotidiane.

E’ una zona di pensiero dedicato alla riflessione e all'azione nel campo della performance art, della teatralità e del teatro in tutte le sue sfaccettature. È un luogo in cui vengono condivise idee scritte e annotazioni riguardanti il linguaggio del corpo e la sua rappresentazione come una manifestazione fondamentale del mondo.

Una poesia è sempre a portata di orecchie grazie ai nostri telefoni e alle cuffie, pronta ad essere ascoltata in qualsiasi momento della nostra vita quotidiana. Anche una breve introduzione sulla vita dell'autore richiede solo pochi minuti. Questo rappresenta un mezzo per spostare la nostra attenzione su qualcosa che potrebbe avere risonanza anche nella nostra vita di tutti i giorni.

Il mio viaggio nell'arte del linguaggio ha avuto inizio durante il mio liceo, quando avevo 16 anni. Ho iniziato con la scrittura concettuale, che si è poi evoluta verso espressioni verbo-visive e, infine, performance. Ancora oggi, come allora, credo fermamente nelle parole di Guy Debord del 1952: "Le arti del futuro saranno rivoluzioni di situazioni, o niente."