Debora Virello
Laureata con lode al DAMS di Bologna indirizzo teatro, ha frequentato la Civica Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi e il Centro Sperimentale di Cinematografia a Roma e ha seguito, tra gli altri, seminari con J. Grotowski, D. Manfredini, M. Dioume, S. Lodi e A. Fava (specializzazione in Commedia dell’Arte).
Come attrice e assistente ha seguito diversi registi e compagnie del panorama europeo nei loro progetti e spettacoli. Tra i più importanti si ricordano: Gabriele Vacis, Gigi Dall’Aglio, Mauricio Paroni De Castro, Kuniaki Ida, Stefano Monti, Michal Znaniecki, Renzo Martinelli, Fiorenza Bendini Mariotti e la Compagnia Quelli di Grock.
In questi anni, inoltre, ha collaborato all’elaborazione di diversi progetti e, come dramaturg, con importanti teatri e festival italiani e stranieri (Festival Milano Estate, Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano, Rossini Opera Festival, Teatro Sociale di Como, Teatro Comunale di Bologna, Festival dei Due Mondi di Spoleto).
Per il Wexford Festival Opera ha diretto The threepenny opera.
Insegnamento:
Dal 1996 svolge con continuità l’attività di formatrice per attori. Dal 2002 presso la Scuola di teatro Quelli di Grock.
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Nome e cognome: Debora Virello
Insegnante: Corso Attori primo e terzo anno
Professione: Teatricola
Età: Dipende dai giorni.
Da bambina sognavi di diventare attrice?
Sì. A 7 anni alla recita scolastica de Il Piccolo Principe ho dovuto sostituire 3 persone ammalate di varicella, mentre facevo tutto io mi sono accorta che mi piaceva un sacco, e che avrei voluto fare quello per tutta la vita. I miei genitori pensavano scherzassi finché non mi sono inscritta ai provini dell’Accademia.
Cosa significa essere un'insegnante di teatro?
Rischiare ogni volta.
Film preferito?
Big Fish di Tim Burton.
Spettacolo teatrale preferito?
Sonja, della compagnia The New Riga Theatre.
Il libro sul comò.
Il manuale di Nonna Papera.
La canzone che ti rappresenta?
Non ascolto più musica dall’85. Comunque Vasco.
L’ultima volta che sei andata a teatro cos’hai visto?
L’arte della menzogna, di Valeria Cavalli.
Come e dove ti vedi tra dieci anni?
In un parco a dare da mangiare ai gatti. Felice.
Quella cosa di te che nessuno ha mai saputo (fino ad ora).
Perché dovrei dirvela?
Qual è il tuo ricordo teatrale peggiore?
Da giovanissima spettatrice quando durante un Re Lear cercai di scappare dalle finestrelle del bagno del teatro.
Tre difetti che un attore non deve assolutamente avere.
Egoismo, pigrizia, supponenza.
Cosa accadrebbe all’umanità se il teatro scomparisse?
L’umanità lo reinventerebbe.
Gli attori vanno guidati o lasciati ai loro istinti?
Prima lasciati ai loro istinti e poi guidati.
Hai mai litigato con un attore/attrice per una questione di interpretazione del personaggio?
Sì, me stessa.
Progetti futuri?
Diventare una principessa, fare un viaggio in Giappone, diventare ricca.
Un consiglio a un giovane che voglia fare questo mestiere.
Non smettere mai di divertirti se no è la fine!
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Susanna Baccari
Classe 1964, a 4 anni inizia a studiare ginnastica artistica e passa tutta l’adolescenza tra capovolte sul divano, ruote in casa, gare agonistiche ed allenamenti in palestra.
A 12 anni si trasferisce a Milano dove inizia a studiare danza, che rimane il suo primo amore, ma dove incontra anche il mimo e il teatro. Prosegue la sua formazione seguendo vari maestri nazionali e internazionali per trovare poi casa, nel 1989, presso Quelli di Grock e cominciare con loro la sua vita professionale.
Attrice, coreografa, regista, si dedica anche all’insegnamento per continuare a confrontarsi con le giovani generazioni e proseguire il percorso di ricerca e sperimentazione sulla fisicità dell’attore.
Formazione:
Diploma presso Scuola di teatro “Quelli di Grock”.
Scuola di mimo "L’Augusto e il Direttore".
Danza contemporanea con Christine Perrot e Teri Weikel.
Formazione a livello agonistico di ginnastica artistica.
Laboratori e seminari:
Seminari di teatro e danza condotti da: Louis Falco, Jorma Voutinen, Luisa Casiraghi, Giorgio Rossi, Raffaella Giordano, Danio Manfredini, Jango Edwards, Yves Lébreton, Jonny Melville.
Regista presso Quelli di Grock:
A parole, di D.Virello, regia S. Baccari.
Il giardino, da un’idea di S. Baccari e V. Cavalli, regia e coreografia S. Baccari – 2012/2013
Caos remix, progetto e regia V. Cavalli e C. Intropido, coreografia S. Baccari e V. Cavalli - 2012
Amleto, da W. Shakespeare, regia di S. Baccari e C. Orlandini - 2011
La regina della neve, di H. C. Andersen, regia di S. Baccari e C. Orlandini – 2010
Mappamondi, di S. Baccari e V. Cavalli – 2007
Ubu re, di A. Jerry – 2006
Aspettando Godot, di S. Beckett – 2004
Un angolo di paradiso, di S. Baccari e V. Cavalli – 2003
Moby, viaggio a balene, da Moby Dick di H. Melville, di S. Baccari, C. Intropido e C. Orlandini – 2002
Nero da Otello di W. Shakespeare, di S. Baccari e C. Orlandini – 2002
Officina Pinocchio di S. Baccari, V. Cavalli, C. Intropido – 1998
Data di nascita di S. Baccari e V. Cavalli – 1996
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Nome e cognome: Susanna Baccari
Insegnante: Corso Attori e Teatro Danza, terzo e quarto anno
Professione: Regista, insegnante e danzatrice
Età: Non si chiede alle signore!
Da bambina sognavi di diventare attrice?
No, infatti ho studiato danza contemporanea per esprimere tutto di me senza dover dire una parola.
Cosa significa essere un’insegnante di teatro?
Significa non avere paura di spostare spesso e volentieri i propri punti di riferimento, cambiare allegramente le proprie convinzioni ed essere felici nel perdersi per ritrovarsi come nuovi. Sorpresi e sorprendenti.
Film preferito?
Les amant du pont neuf (chissà come si scrive!) e anche In the mood for love.
Spettacolo teatrale preferito?
Tutta Pina, di Alan Platell, e l'ultimo che ho visto con un acrobata/danzatore strepitoso, Mathurin Bolze, dal titolo Barons perchés: pura poesia.
Il libro sul comò.
Chiari del bosco di Maria Zambrano.
La canzone che ti rappresenta.
Sei bellissimaaaaa! (scherzo, ascolto poco la musica, non saprei comunque, tutte quelle “tristone”).
L’ultima volta che sei andata a teatro cos’hai visto?
Odyssey di Bob Wilson.
Come e dove ti vedi tra dieci anni?
Aiuto, non saprei… Forse dove sono ora, più vecchia.
Quella cosa di te che nessuno ha mai saputo (fino ad ora).
Che sono un’inguaribile bugiarda! Ma forse anche adesso vi ho detto una bugia.
Qual è il tuo ricordo teatrale peggiore?
Non parlo male dei colleghi! (ho già detto che sono bugiarda).
Tre difetti che un attore non deve assolutamente avere.
Avere paura. Avere paura di avere paura. Non avere paura.
Cosa accadrebbe all’umanità se il teatro scomparisse?
Niente, perché vorrebbe dire che sarebbe già scomparsa l’umanità.
Gli attori vanno guidati o lasciati ai loro istinti?
Aiutati a valorizzare i loro istinti lasciandoli liberi di essere istintivi.
Hai mai litigato con un attore/attrice per una questione di interpretazione del personaggio?
Sì… E se l'attore è consapevole, organico, in relazione con lo spazio e con gli spettatori, nelle gambe, nel suo corpo tutto, aperto e disponibile dentro un percorso di ricerca continua...eh sì, ha quasi sempre ragione lui!
Progetti futuri?
La Piscina, spettacolo per immagini senz’acqua e Romeo e Giulietta con Claudia Marsicano protagonista.
Un consiglio a un giovane che voglia fare questo mestiere.
Resta giovane!
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Pietro De Pascalis
“Mi sono avvicinato al teatro in quel periodo della vita in cui senti che stai cercando qualcosa, ma non sai esattamente cosa. La cosa più difficile è stata iscrivermi. Ricordo di aver consumato il marciapiede di Muzio a furia di andare avanti e indietro prima di imboccare la discesa d’ingresso. Poi ho messo quel po’ di coraggio che avevo nei piedi e ho fatto un passo. Questa credo che sia anche la mia più forte peculiarità artistica. Il continuo tentativo di fare un passo in avanti.”
Formazione: Triennio di studio presso la Scuola Quelli di Grock con ultimo anno a borsa di studio. Allievo di Claudio Orlandini.
Studia negli anni mimo e movimento con Andrea Ruberti e Alessandro Larocca, canto con Fernanda Calati, dizione con Maurizio Salvalalio, teatrodanza con Susanna Baccari e Valeria Cavalli, logica della battuta teatrale e studio del testo con Claudio Marconi. Studia inoltre con Danio Manfredini, Emma Dante e Luca Micheletti attore, regista e dramaturg.
Insegnamento:
Campo Teatrale (Svizzera) 2001/2003
Quelli di Grock dal 2003
La Scuola delle arti (Monza) 2012/2015
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Nome e cognome: Pietro De Pascalis
Insegnante: Corso Attori primo e secondo anno
Professione: Attore e insegnante
Età: 42
Da bambino sognavi di diventare attore?
No, da bambino sognavo di guidare i treni e i taxi.
Cosa significa essere un insegnante di teatro?
Significa mettere continuamente i bisogni di qualcun’altro davanti ai tuoi.
Film preferito?
L’attimo fuggente.
Spettacolo teatrale preferito?
Ad oggi, Gaudeamus di Dodin, e Sabato, domenica e lunedì con la regia di Servillo.
Il libro sul comò?
In questo momento L’anatra Selvatica di Ibsen e Cyrano sulla Luna di Luca Chiericato.
La canzone che ti rappresenta.
Troppe.
L’ultima volta che sei andato a teatro cos’hai visto?
Le donne gelose al Piccolo con la Rovelli.
Come e dove ti vedi tra dieci anni?
Regista, spero, ed insegnante autorevole.
Quella cosa di te che nessuno ha mai saputo (fino ad ora).
Che rubavo all’Upim delle cose dopo che mi avevano rifilato come primo orologio della mia vita una patacca. Trauma infantile, esproprio proletario.
Qual è il tuo ricordo teatrale peggiore?
Le donne gelose e alcuni spettacoli di una compagnia che ho definito “Coloro che non possono essere più nominati”.
Tre difetti che un attore non deve assolutamente avere.
Essere pigro, essere giudicante, essere permaloso.
Cosa accadrebbe all’umanità se il teatro scomparisse?
Morte civile.
Gli attori vanno guidati o lasciati ai loro istinti?
Entrambe le cose.
Hai mai litigato con un attore/attrice per una questione di interpretazione del personaggio?
Mai. Ho discusso solo una volta quando un collega, senza essere interpellato, mi ha detto in cosa secondo lui stavo sbagliando. Per quello hanno inventato il regista.
Progetti futuri?
L’amica degli uomini importanti e un progetto a cui tengo moltissimo perché è il mio primo monologo in cui faccio anche la regia insieme a Luca Chieregato, Cyrano sulla Luna, che debutterà a maggio.
Un consiglio a un giovane che voglia fare questo mestiere.
Abbiate pazienza.
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Claudio Orlandini
Claudio Orlandini, direttore artistico dell’Associazione Culturale Comteatro, ha lavorato per oltre dieci anni presso il Teatro della Tosse di Genova in qualità di attore, per poi dedicarsi dal 1982 alla regia. Da oltre vent’anni firma importanti regie esplorando generi ed autori diversi per produzioni che sono poi state allestite in teatri milanesi e nazionali. Dal 1985 si occupa, tra le altre attività, di formazione teatrale sia presso la “Scuola Comteatro” che presso la “Scuola Teatrale Quelli di Grock” di Milano in cui è docente, regista del laboratorio permanente e collaboratore della direzione artistica; collabora infine, sempre in qualità di docente, a seminari internazionali di settore.
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Maurizio Salvalalio
Nato a Milano nel 1960, all’età di 14 anni scrive su un foglio cosa avrebbe voluto fare da grande: interprete, architetto, sarto, cantante, attore. Si laurea in Lingue e dopo qualche anno dedicato alla traduzione e all’interpretariato decide che il teatro sarebbe stato la sua strada. Diventa professionista nel 1988.
Deve la sua formazione alla Scuola d’Arte Drammatica del Piccolo Teatro di Milano, all’Accademia di Musica Moderna, alla Scuola di Teatro Palcoscenico e all’incontro con tanti maestri di calibro internazionale (Kaja Anderson, John Strasberg, Dominic de Fazio, Jean Paul Denizon, Yves Doncques, Ferruccio Soleri, Andrea Camilleri, Arnoldo Foà, Nikolaj Karpov).
Insegnamento:
Insegna continuativamente da 27 anni. Con Quelli di Grock ma anche al Teatro Stabile di Genova, all’Accademia della Voce di Brescia, alla Scuola Professionale Italiana Danza (SPID) e presso molte altre scuole, enti e associazioni in Italia e all’estero.
Produzioni Quelli di Grock:
Sottili trasparenze, Cerchi nell’acqua, Caos, Colchide, Il malato immaginario, Molto rumore per nulla, La locandiera, Renzo e Lucia (per la regia di Claudio Intropido e Valeria Cavalli).
Altre Produzioni:
Come attore co-produce e promuove Lessico amoroso per la regia di Claudio Orlandini. Ha collaborato, tra le altre, con la Compagnia Stabile di Benevento. Intensa la sua attività registica, soprattutto in Svizzera con più produzioni (Ladies Macbeth, I parenti terribili, Il giardino dei ciliegi). Ha lavorato per la TV (Rai e Mediaset), il cinema (in lingua inglese) e la radio (Radio24, IlSole24ore) come voce ufficiale. Non ultima e molto intensa la sua attività in recitals e letture interpretative.
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Nome e cognome: Maurizio Salvalalio
Insegnante: Corso Attori secondo e terzo anno e Corsi di Teatro
Professione: Attore, regista, docente di recitazione
Età: 55
Da bambino sognavi di diventare attore?
Sì, tra le altre cose.
Cosa significa essere un insegnante di teatro?
Essere un insegnante significa dedicarsi e capire che quando chiudi la porta dell’aula ti senti a casa.
Film preferito?
Funny Girl con Barbra Streisand.
Spettacolo teatrale preferito?
La Tempesta diretta da Giorgio Strehler.
Il libro sul comò:
Opinioni di un clown, di Heinrich Boll.
La canzone che ti rappresenta.
Non ce l’ho.
L’ultima volta che sei andato a teatro cos’hai visto?
Morte di un commesso viaggiatore, di Arthur Miller.
Come e dove ti vedi tra dieci anni?
Su un’isola del Mediterraneo.
Quella cosa di te che nessuno ha mai saputo (fino ad ora).
Conto sempre il numero degli attori quando prendono gli applausi.
Qual è il tuo ricordo teatrale peggiore?
Gli incidenti in palcoscenico: quattro punti all’arcata sopraccigliare sinistra, una caduta dal proscenio (non ho visto la scaletta), una caduta con conseguente trauma cranico e immediata chiusura di sipario e, in ultimo, un’altra caduta dovuta alla rottura di una corda durante una replica del Malato immaginario al Teatro Leonardo. Sono ancora vivo.
Tre difetti che un attore non deve assolutamente avere.
Egoriferimento e narcisismo non fanno bene a questo lavoro.
Cosa accadrebbe all’umanità se il teatro scomparisse?
È come se un uccello non potesse più volare.
Gli attori vanno guidati o lasciati ai loro istinti?
Gli attori vanno lasciati liberi dentro una struttura.
Hai mai litigato con un attore/attrice per una questione di interpretazione del personaggio?
Non ne ho ricordo.
Progetti futuri?
Fare sempre del proprio meglio.
Un consiglio a un giovane che voglia fare questo mestiere.
Se il suo sogno diventa via via anche un bisogno è meno difficile andare avanti.
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Fernanda Calati
Nasce nel 1960 a Magenta (Milano). Bambina molto emotiva, delicata e curiosa, è soprannominata dalla madre "Eleonora Duse". A dieci anni si avvicina alla musica iniziando a suonare l'organo. Dopo gli studi classici, si dedica alle passioni della sua vita: la filosofia, il teatro e la musica. Studia canto, composizione e frequenta corsi e seminari di recitazione. Una volta conseguita la laurea in Filosofia, lavora per qualche anno preso la redazione della Federico Motta Editore. La svolta professionale nel campo artistico avviene nel 1990.
Formazione: Inizia gli studi teatrali all'Arsenale di Milano con Marina Spreafico e Kuniaki Ida, studia canto con il soprano Gabriella Ravazzi e composizione con il Maestro Renato Dionisi. Frequenta seminari con Rena Mirecka, Sergiu Celibidache, Rodolfo Celletti e Emma Kirby.
Insegnamento:
Insegna continuativamente dal 1990 recitazione presso l'Accademia della Voce di Brescia, recitazione al secondo e terzo del Corso Attori presso la Scuola di teatro Quelli di Grock di Milano, canto presso Adiacademy di Monza. Tiene seminari per attori, insegnanti e cantanti sulla voce e l'energia del suono, in Italia e all'estero. È docente presso l'Università Statale-Bicocca all'interno del Master “Linguaggi e tecniche teatrali nella scuola”. Dal 2012 collabora, come insegnante di canto, con l'Associazione Con_creta di Mendrisio (CH).
Produzioni Quelli di Grock:
Colchide, regia di C. Intropido, Molto rumore per nulla e Le allegre comari di Windsor di W. Shakespeare, regia di V. Cavalli e C. Intropido.
Altre Produzioni:
Porta avanti, parallelamente, l'attività teatrale e quella musicale: Le nozze di Figaro di Mozart (direttore Maestro Faldi) e Lessico Amoroso di J. Renard, regia di C. Orlandini, Tradimenti di H. Pinter, regia di M. Maurizio Salvalalio, tenendo concerti lirici e di musica da camera in Italia e all'estero.
Debutta alla regia nel dicembre del 2000 al Teatro Bonci di Cesena, con il musical Una storia (musica di A. Alexovitz) e nel dicembre 2004, in occasione della riapertura della Scala di Milano, cura la regia di La serva padrona e Livietta e Tracollo di G. B. Pergolesi. Tra le opere dirette: L'opera da tre soldi di B. Brecht, La quiete di F. Bix, Il calapranzi di H. Pinter.
Scrittura:
È autrice di libretti d'opera (Sarà forse Maria..., La sposa sull'acqua). Nel dicembre 2012, con Curci Editore (Milano), pubblica il libro La bambina che aveva perso la voce.
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Nome e cognome: Fernanda Calati
Insegnante: Secondo e terzo anno del Corso Attori e Sezione Giovani
Professione: Attrice, cantante e docente di recitazione e canto
Età: Non si chiede l'età a una signora!
Da bambina sognavi di diventare attrice?
A tre anni volevo fare l'architetto perché pensavo che gli architetti stessero sui tetti a guardare il mondo. Poi a sei anni ho deciso che avrei fatto l'attrice.
Cosa significa essere un insegnante di teatro?
Essere il tramite perché possa esplodere la creatività dell'allievo.
Film preferito?
Colazione da Tiffany.
Spettacolo teatrale preferito?
La tempesta per la regia di Strehler. Avevo quindici anni e ne rimasi incantata. Porto ancora dentro quell'incanto.
Il libro sul comò?
Non so niente di te di Paola Mastrocola e Il cervello infinito di Norman Doidge.
La canzone che ti rappresenta.
Cabaret di Liza Minnelli.
L’ultima volta che sei andato a teatro cos’hai visto?
Odyssey di Bob Wilson.
Come e dove ti vedi tra dieci anni?
Da qualche parte, nel mondo, immersa in un nuovo progetto.
Quella cosa di te che nessuno ha mai saputo (fino ad ora).
Leggo i Tarocchi agli amici con lo pseudonimo “La maga Tatiana”.
Qual è il tuo ricordo teatrale peggiore?
Una replica de Le allegre comari di Windors a Magenta con 39° di febbre.
Tre difetti che un attore non deve assolutamente avere.
Egocentrismo, ingenerosità, presunzione.
Cosa accadrebbe all’umanità se il teatro scomparisse?
Sarebbe poverissima.
Gli attori vanno guidati o lasciati ai loro istinti?
Occorre guidare i loro istinti con amorevolezza e decisione.
Hai mai litigato con un attore/attrice per una questione di interpretazione del personaggio?
No! Sarebbe davvero triste...
Progetti futuri?
Curiosa...
Un consiglio a un giovane che voglia fare questo mestiere.
Studiare e mettersi in gioco con passione e gioia.
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Isabella Perego
Nata a milano il 18 giugno del 1984, incontra il teatro al Liceo Scientifico Cremona in un esperienza profonda dove professori e studenti lavorano insieme in spettacoli itineranti per tutta la scuola. Si diploma a Quelli di Grock nel 2010 e da allora lavora come attrice professionista in diverse produzioni. Nel 2011 è socio fondatore della compagnia teatrale PuntoTeatroStudio, nella quale lavora come autrice, attrice e regista. E’ Laureata in psicologia con master in psicomotricità.
Formazione:
2010: Diploma presso Scuola di teatro Quelli di Grock.
Seminari e workshop condotti da: S. Baccari, S. Sinigaglia, M. Carpaneto, C. Brie, A. Ruberti e C. Orlandini.
Insegnamento:
Dal 2012: Scuola di teatro Quelli di Grock
Produzioni Quelli di Grock:
2011-2013: Amleto, di W. Shakespeare, regia di Susanna Baccari e Claudio Orlandini.
2011-2013: Sogno di una notte di mezza estate, di W. Shakespeare, regia di Valeria Cavalli e Claudio Intropido.
2012-2015: Caos Remix, di V. Cavalli e C. Intropido, regia di Valeria Cavalli e Claudio Intropido.
Dal 2014: Il giardino, regia di Susanna Baccari, produzione Quelli di Grock.
2016: Il barbiere di Siviglia – Opera rock, da G. Rossini, regia di Susanna Baccari e Claudio Orlandini.
Altre Produzioni:
2015: Sbarbaro – Tensione tra corpo e realtà, scritto e diretto da Andrea Lietti.
2014: Il misantropo e lo spazzacamino di Eugène Labiche, regia Francesco Errico, Compagnia PuntoTeatroStudio.
2013: Il buco-live, regia Maria Carpaneto e Marco Maccaferri.
2011: Una domanda di matrimonio, di Anton Cechov, regia di Andrea Battistella, Compagnia PuntoTeatroStudio.
2008: Hamlet, trappola per topi, da William Shakespeare, regia di Andrea Battistella, Compagnia PuntoTeatroStudio.
Regia:
2016: Sotto i girasoli di Davide del Grosso, Compagnia PuntoTeatroStudio
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Nome e cognome: Isabella Perego
Insegnante: Primo anno Corso Attori e Sezione Giovani
Professione: Attrice e insegnante
Età: 31
Da bambina sognavi di diventare attrice?
Volevo navigare per mare, quindi un po’ forse sì.
Cosa significa essere un’insegnante di teatro?
Significa prendersi cura di un gruppo, dell’incontro delicato e violento tra poesia ed essere umano.
Film preferito?
Pomodori verdi fritti.
Spettacolo teatrale preferito?
Il Faust, di E. Nekrosius.
Il libro sul comò?
La signorina Else, di Arthur Schnitzler.
La canzone che ti rappresenta.
These days di Bon Jovi.
L’ultima volta che sei andata a teatro cos’hai visto?
Odyssey, di Bob Wilson.
Come e dove ti vedi tra dieci anni?
Non so rispondere.
Quella cosa di te che nessuno ha mai saputo (fino ad ora).
Dentro di me convivono quattro personalità.
Qual è il tuo ricordo teatrale peggiore?
Ogni pre-debutto.
Tre difetti che un attore non deve assolutamente avere.
Secondo me non ci sono difetti che impediscono di fare l’attore, bisogna poi vedere che tipo di attore sei. Claudio Orlandini al quarto anno ci disse: “Come potete sentire il vento se siete coperti di voi, invece che nudi di voi?”. Io trovo che in questa frase sia racchiuso un consiglio prezioso.
Cosa accadrebbe all’umanità se il teatro scomparisse?
Brutte storie.
Gli attori vanno guidati o lasciati ai loro istinti?
Guidati negli istinti.
Hai mai litigato con un attore/attrice per una questione di interpretazione del personaggio?
Oh, sì.
Progetti futuri?
Dormire.
Un consiglio a un giovane che voglia fare questo mestiere.
Credici fino in fondo, non spaventarti del buio, del rischio, del vuoto…Dopo la caduta libera ti aspetta un volo bellissimo.
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Claudio Marconi
Laureato in Filosofia presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore, sede di Milano, con tesi in Storia del teatro e indirizzo di studi in Comunicazioni sociali.
Frequenta l'Accademia dei Filodrammatici di Milano e intraprende numerosi corsi di perfezionamento, approfondendo, tra l'altro, le tecniche del teatro di Grotowski e la psicomotricità.
Come attore e assistente alla regia ha partecipato a diverse storiche produzioni teatrali tra cui Post Hamlet di Giovanni Testori, regia di Emanuele Banterle, Peer Gynt, Amleto, La vita è sogno, Re Lear, La dodicesima notte con Franco Branciaroli protagonista e regista. Cyrano di Bergerac, La bisbetica domata e L'ispettore generale con Marco Sciaccaluga come regista e I due gemelli veneziani con la regia di Gianfranco De Bosio.
Ha collaborato inoltre con il Teatro Out–Off di Milano in diverse produzioni dove è stato scenografo, attore e assistente del regista Lorenzo Loris. Insegna da molti anni dizione, voce e recitazione, public speaking, presso scuole di teatro o in forma di stage. Dalla fine degli anni Novanta dirige laboratori di teatro terapia in ambito psichiatrico come consulente dell' Ospedale S.Gerardo di Monza
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Nome e cognome: Claudio Marconi
Insegnante: Corsi di teatro, corso propedeutico, dizione
Professione: Attore, regista, formatore
Età: 60
Da bambino sognavi di diventare attore?
Sognavo tanto e basta.
Cosa significa essere un insegnante di teatro?
Spendersi, aspettare e sperare.
Film preferito?
Le ali della libertà.
Spettacolo teatrale preferito?
Quello che mi parla, mi commuove e mi coinvolge, anche se imperfetto.
Il libro sul comò.
Sul comò un’abat-jour e uno strato di polvere, sul comodino L’idiota di Dostoevskij.
La canzone che ti rappresenta.
Alleluja di Leonard Cohen, forse…
L’ultima volta che sei andato a teatro cos’hai visto?
Odissey di Bob Wilson.
Come e dove ti vedi tra dieci anni?
Un curioso sopravvissuto, inspiegabilmente entusiasta, ancora sul globo terracqueo.
Quella cosa di te che nessuno ha mai saputo (fino ad ora).
Che sono bloccato all’età di cinque anni da una vita.
Qual è il tuo ricordo teatrale peggiore?
Quando ho fatto uno spettacolo e non mi hanno pagato, perché ferire un artista è un po’ peggio che uccidere.
Tre difetti che un attore non deve assolutamente avere.
Dimenticare di essere un uomo, pensare di essere un attore, pensare di essere un attore bravo.
Cosa accadrebbe all’umanità se il teatro scomparisse?
Troverebbe un altro modo per specchiarsi.
Gli attori vanno guidati o lasciati ai loro istinti?
Vanno guidati per lasciarli davvero ai loro istinti.
Hai mai litigato con un attore/attrice per una questione di interpretazione del personaggio?
Per fortuna sempre per molto meno.
Progetti futuri?
Continuare a fare il mio lavoro, a patto di essere felice.
Un consiglio a un giovane che voglia fare questo mestiere.
Incamminarsi con grande slancio e passione su questa strada, non escludendo l’ipotesi che forse questo mestiere non esiste.
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Tiziana Colla
Nasce a Milano nel 1967. Dopo la maturità liceale, si diploma presso l’Accademia superiore di arte applicata ed inizia a lavorare come illustratrice per la pubblicità e l’editoria. Contemporaneamente, frequenta la facoltà di Lettere e Filosofia e si iscrive alla Scuola di recitazione della compagnia Quelli di Grock.
Dal 1993 inizia a lavorare come attrice professionista e per un periodo di oltre dieci anni è in tournèe in Italia e all’estero con una media di 100 repliche all’anno.
Tra gli autori rappresentati: Goldoni, Pirandello, Cechov, Plauto, Brecht, Joyce, Flaubert, Pasolini, Mamet, Pinter, Pavese.
Nel 1994 è tra gli attori che, sotto la guida del regista Claudio Orlandini, fondano la compagnia Comteatro.
È iscritta alla S.I.A.E come autrice da 2007.
Lo spettacolo Tre per due, consumare ci consuma, di cui è anche regista, è stato inserito nella rassegna nazionale di teatro per ragazzi “Segnali per l’infanzia” ed è stato rappresentato in diverse città italiane (ultima replica aprile 2015 teatro G. Pasta di Saronno).
Lavora anche per la radio (Rai Stereo Tre, Radio Popolare), per la televisione (Reti Rai, Radio televisione della Svizzera Italiana, Reti Fininvest, Digitaly Channel) e come speaker per pubblicità e aziende. È conduttrice di seminari di team building, convention, eventi.
Insegnamento:
Dal 2004 è insegnante presso la scuola di Quelli di Grock.
Ha insegnato anche presso:
M.A.S Music Arts & Show di Milano
Campo teatrale
Spunk teatro di Saronno
A.T.V Accademia teatrale di Varese
Laboratori teatrali presso le scuole di Milano e provincia (materne, primarie, secondarie, licei)
Laboratori teatrali presso il carcere minorile Beccaria di Milano.
Produzioni Quelli di Grock:
“Officina Pinocchio” Regia C. Intropido
Altre Produzioni:
“La Locandiera” di Carlo Goldoni regia Andrea Brooks produzione Palchetto stage (ospite del ”2nd festival of Italian Theatre” di New York stagione 1996/97)
“Il berretto a sonagli” di Luigi Pirandello regia Andrea Taddei produzione Palchetto Stage (spettacolo ospite dal 1997 al 1999 del centro studi Pirandelliani di Agrigento)
“Anfitrione” di Plauto regia Andrea Taddei produzione Palchetto Stage
“Checoviana” dagli atti unici di Anton Cechov regia R. Spina produzione T.D.A teatro Varese
“Miles gloriosus” di Plauto regia R. Spina produzione T.D.A teatro Varese
“Divertenti evasioni” di G. Feydeau regia R. Spina produzione T.D.A teatro
“Amici come noi” di A.E. Scribe regia Sergio Stefini
“Due agosto retroscena di una strage” regia G.Scutellà
“Com’è la notte? Chiara.” Da Vita di Galileo di B. Brecht regia G. Scutellà
“P come…” trilogia di spettacoli su tre autori del novecento: Pavese-Pasolini-Pirandello regia C. Orlandini produzione Comteatro
“Molly Bloom ovvero Penelope” Da Ulisse di Joyce regia Roman Pavlouchev produzione Quattroventi
“Bigodini” di M. B. Bianchi regia F. Draghetti
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Nome e cognome: Tiziana Colla
Insegnante: Corso Attori primo anno e Sezione Giovani
Professione: Attrice e insegnante di recitazione, illustratrice professionista
Età: 48…Quasi
Da bambina sognavi di diventare attrice?
Manco per idea, volevo fare la mamma e curare gli animali.
Cosa significa essere un’insegnante di teatro?
Responsabilità, studio, gioia.
Film preferito?
Tutti i film di Aki Kaurismaki.
Spettacolo teatrale preferito?
Gagarin, di Gulya Molnar.
Il libro sul comò?
In questo momento Contro il lavoro di Philippe Godard.
La canzone che ti rappresenta.
Far finta di essere sani di Giorgio Gaber.
L’ultima volta che sei andata a teatro cos’hai visto?
Odyssey di Robert Wilson.
Come e dove ti vedi tra dieci anni?
Ad Abano Terme seduta su una panchina di ferro a bere acqua oligominerale mentre un’infermiera mi aggiusta il plaid sulle gambe.
Quella cosa di te che nessuno ha mai saputo (fino ad ora).
Qualcuno sa sempre qualcosa, distribuisco confessioni a macchia di leopardo.
Qual è il tuo ricordo teatrale peggiore?
Aspettando Godot visto con la classe alle medie; ho pensato che non avrei mai più rimesso piede in un teatro.
Tre difetti che un attore non deve assolutamente avere.
Presunzione, egoismo, ignoranza.
Cosa accadrebbe all’umanità se il teatro scomparisse?
Purtroppo se ne accorgerebbero in pochi.
Gli attori vanno guidati o lasciati ai loro istinti?
Come dice la volpe al Piccolo Principe: “è necessario addomesticare qualcuno, per creare legami profondi e duraturi”. Gli attori vanno dunque addomesticati.
Hai mai litigato con un attore/attrice per una questione di interpretazione del personaggio?
No.
Progetti futuri?
Troppi, dal decupage al giardinaggio, passando per Broadway.
Un consiglio a un giovane che voglia fare questo mestiere.
Consigli non ne ho assolutamente, se ne avessi li userei anche per me.
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Benedetta Marigliano
Mi chiamo Benedetta Marigliano e, facendo un pesce d’aprile ai miei genitori, sono nata il primo aprile del 1988.
Fin dalle elementari il teatro mi ha appassionata ed incuriosita. Primi ruoli interpretati: la fata Smemorina e la Medusa.
Ho frequentato il Liceo classico Beccaria, dove ho seguito un corso di teatro per cinque anni. Mi sono iscritta all’Università Statale di Milano dove mi sono laureata in Lettere Moderne; nel frattempo, ho frequentato un biennio propedeutico presso l’Accademia di recitazione Paolo Grassi.
Nel 2009 sono approdata alla Scuola di teatro Quelli di Grock, affascinata dal loro lavoro e dagli spettacoli della compagnia. Qui, ho studiato per quattro anni e mi sono diplomata nell’ottobre 2013 dopo lo spettacolo Questa sera si recita a soggetto di Luigi Pirandello.
Le mie passioni nella vita sono il teatro e i ragazzi, infatti sono stata capo scout e lavoro come educatrice con gli adolescenti di Quarto Oggiaro. Queste due cose mi tengono viva!
Formazione:
2013: Diploma con borsa di studio presso la Scuola di teatro Quelli di Grock
Dal 2009 al 2013: Recitazione presso la Scuola di teatro Quelli di Grock (insegnanti: Pietro de Pascalis, Brunella Andreoli, Maurizio Salvalalio, Susanna Baccari, Claudio Orlandini).
Approfondisco la mia formazione con seminari e workshop condotti da: Serena Sinigaglia, Claudio Orlandini, Susanna Baccari, Giulia Bacchetta, Paolo Nani, Roberta Rovelli, Claudio Marconi, Fernanda Calati.
Insegnamento:
Dal 2014: insegnamento presso la Scuola Quelli di Grock nella Sezione Giovani.
Dal 2013 al 2015: tirocinio presso la Scuola di teatro Quelli di Grock
Produzioni Quelli di Grock:
2013: Questa sera si recita a soggetto di Luigi Pirandello, regia di Susanna Baccari e Claudio Orlandini.
2014: Un angelo scende a Babilonia di Friedrich Dürrenmatt, (lettura teatrale) regia di Susanna Baccari.
Altre Produzioni:
2015: Compagnia del Bivacco, studio teatrale Pi Amuri, presso IT Festival
2015: Compagnia 3MAR, studio teatrale Botox Party, presso IT Festival
2014: Compagnia 3MAR: Adesso che non è buio? di e con Giulia Marchesi, Benedetta Marigliano e Claudia Marsicano, Teatro S. Domingo
2013: Compagnia 3MAR: Per tutte le caramelle del mondo di e con Giulia Marchesi, Benedetta Marigliano e Claudia Marsicano, Teatro S. Domingo
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Nome e cognome: Benedetta Marigliano
Insegnante: Sezione Giovani
Professione: Insegnante di teatro e attrice
Età: 27 anni
Da bambina sognavi di diventare attrice?
A tratti. Certe volte volevo fare la maestra, altre la mamma, altre l’attrice. Altre volte tutte queste cose insieme.
Cosa significa essere un’insegnante di teatro?
Trovare le mie parole e far trovare ad ognuno le sue parole.
Film preferito?
C’era una volta in America e Harold e Maude.
Spettacolo teatrale preferito?
Novecento con Eugenio Allegri, Potevo essere io con Arianna Scommegna, Odissey di Bob Wilson.
Il libro sul comò?
Morte di un commesso viaggiatore di Arthur Miller.
La canzone che ti rappresenta.
Valentina, cantata da Ornella Vanoni.
L’ultima volta che sei andata a teatro cos’hai visto?
Qui, città di m. al teatro Atir Ringhiera.
Come e dove ti vedi tra dieci anni?
Mi vedo ad insegnare teatro anche nelle scuole delle periferie di Milano.
Vorrei al mio fianco un cane, tipo un bulldog francese.
Quella cosa di te che nessuno ha mai saputo (fino ad ora).
Dopo che son stata tanto tempo con una persona, conto mentalmente il numero di ore che abbiamo passato insieme.
Qual è il tuo ricordo teatrale peggiore?
Un mercoledì sera, per una battuta su un muflone che proprio non mi riusciva. Lasciai l’aula alle tre di notte. (Tra gli sguardi esasperati della mia compagna e le urla della mia insegnante).
E un’altra volta, dopo aver provato e riprovato una coreografia in teatro, mi venne tolta per la mia incredibile “scarsitudine”.
Tre difetti che un attore non deve assolutamente avere.
Essere giudicanti e non accoglienti (con le persone e con le proposte delle persone).
Non accettare la “manovalanza” (delle prove e di tutto il resto) che questo lavoro comporta.
Non essere generosi e voler nascondere la propria umanità.
Cosa accadrebbe all’umanità se il teatro scomparisse?
Aumento incredibile della fugacità della vita. Ahi! Quanto male al cuore.
Gli attori vanno guidati o lasciati ai loro istinti?
Vanno guidati nel riscoprire i loro istinti.
Hai mai litigato con un attore/attrice per una questione di interpretazione del personaggio?
Sì, per tutti i ruoli degli spettacoli fatti insieme, con Claudia Marsicano e Giulia Marchesi (della Compagnia 3MAR).
Progetti futuri?
Pi amuri con la Compagnia del Bivacco, Botox Party con la Compagnia 3MAR.
Un consiglio a un giovane che voglia fare questo mestiere.
Cogli con generosità ogni occasione.
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Chiara Pellegatta
Nata a Milano il 21 maggio 1991.
Si diploma nel 2010 in lingue presso l'ITST A. Gentileschi di Milano.
Laurea in Scienze dei Beni Culturali (2014) e Laurea magistrale in Scienze dello Spettacolo (2017) presso l’Università degli Studi di Milano.
Dall'età di 16 anni affianca l'attività teatrale agli studi, formandosi come attrice presso la scuola di teatro Puntozero, attiva sul territorio milanese e presso l'Istituto Penale Minorile Cesare Beccaria. Nel 2010 entra a far parte della compagnia, con la quale, nello stesso anno, partecipa come attrice alla messa in scena di Re Lear, al festival Educa di Rovereto, per la regia di Giuseppe Scutellà.
Dal 2012 prosegue la sua formazione presso il corso attori professionalizzante della Scuola di Teatro Quelli di Grock di Milano. Nel 2015 ottiene la borsa di studio per il IV anno corso attori Quelli di Grock e si diploma nell'ottobre 2016 con lo spettacolo Risveglio di primavera di Frank Wedekind.
Frequenta corsi e seminari condotti da P. De Pascalis, B. Andreoli, M. Salvalalio, D. Virello, C. Marconi, F. Calati, A. Ruberti, S. Baccari e C. Orlandini.
Nel 2013 frequenta un corso intensivo di regia sotto la guida di Omar Nedjari.
È assistente alla regia per Il barbiere di Vaniglia, diretto da Debora Virello all’interno del progetto di Opera Kids del Teatro Sociale di Como (2016), e per Sinceramente Bugiardi, diretto da Pietro De Pascalis per MTM (2018).
Dal 2012 organizza e gestisce laboratori, corsi e progetti teatrali per ragazzi delle scuole elementari, medie e superiori sui territori di Milano, Novate Milanese, Cinisello Balsamo, Parabiago e Legnano.
Dal 2016 lavora con la Compagnia teatrale “La Ventana”, attiva su Milano, Pavia, Monza, con spettacoli e attività teatrali per adulti e ragazzi e bambini.
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Nome e cognome:
Chiara Pellegatta
Insegnante:
Corsi Bimbi, Preadolescenti e Adolescenti
Professione:
insegnante di teatro, attrice
Età:
27
Da bambino sognavi di diventare attore?
No, volevo fare il marinaio ma giocavo anche a fare gli spettacoli, la mamma e il meccanico.
Cosa significa essere un insegnante di teatro?
Significa avere un grande privilegio e lavorare con grande ascolto, energia e disponibilità
Film preferito?
I love Radio Rock e Mediterraneo
Spettacolo teatrale preferito?
Arturo Ui di Longhi e Elvira di Strehler
Il libro sul comò:
Peter Pan e Antigone
La canzone che ti rappresenta.
Like a rolling stone di Bob Dylan
L’ultima volta che sei andato a teatro cos’hai visto?
L’anima buona del Sezuan
Come e dove ti vedi tra dieci anni?
Voglio vedermi felice, con chi mi vuole bene e con un cane
Quella cosa di te che nessuno ha mai saputo (fino ad ora).
Sono pessima coi miei segreti, sicuramente qualcuno la sa già.
Qual è il tuo ricordo teatrale peggiore?
Io che non ci provo davvero.
Tre difetti che un attore non deve assolutamente avere.
Arroganza, egoismo, non voler fare fatica
Cosa accadrebbe all’umanità se il teatro scomparisse?
Cosa accadrebbe se l’umanità lo riscoprisse invece?
Gli attori vanno guidati o lasciati ai loro istinti?
Guidati verso il loro istinto
Hai mai litigato con un attore/attrice per una questione di interpretazione del personaggio?
No, sì, forse. Sicuramente ho litigato con me stessa tante volte.
Progetti futuri?
Scrivere, fare del teatro la mia vita per davvero
Un consiglio a un giovane che voglia fare questo mestiere.
Lavora tanto, fai fatica, abbandonati, rilancia e cogli ogni occasione, sarà bellissimo.
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Salvatore Aronica
Salvatore Aronica nasce il 30/06/1992 a Milano. Diplomato presso il Liceo Classico Giulio Casiraghi, attualmente è laureando alla facoltà di Scienze dei Beni Culturali presso l’ Università Statale di Milano.
Si forma come attore alla scuola Grock – Scuola di Teatro, diplomandosi nel 2014.
Una volta conclusi gli studi, collabora come attore e formatore con diverse compagnie milanesi, tra cui Compagnia PuntoTeatroStudio, Scimmie Nude, FrigoProduzioni, Il Giardino delle Ore, Viandanti Teatranti, La Casa delle Storie, Manifatture Teatrali Milanesi e Compagnia Aronica/Barra, di cui è socio fondatore. Dal 2018 è parte del corpo docenti di Grock – Scuola di Teatro.
In queste realtà si cimenta come formatore, per adulti e bambini, e come attore in produzioni sia per adulti che per ragazzi, tra le quali: “Non su Questa Terra” (Prod. Compagnia PuntoTeatroStudio, finalista al Bando Teatrale Anna Pancirolli 2016), “TROPICANA” (Prod. Frigoproduzioni/Teatro I/Gli Scarti, selezionato per il Bando Nazionale CURA e per il Festival Nazionale Primavera dei Teatri), “THE RIDERE” (Prod. Compagnia Aronica/Barra, finalista al Bando Teatrale Anna Pancirolli 2018 e vincitore del Bando HORS - MTM), “H2O” (Prod. Compagnia PuntoTeatroStudio, finalista al Concorso Internazionale Lunathica – Gianni Damiano 2016) e “La Bella Addormentata” (Prod. La Casa Delle Storie, in scena al Teatro Manzoni di Milano e Teatro della Luna di Milano).
Nel frattempo porta avanti la sua formazione studiando con diversi maestri in seminari da loro condotti, tra i quali: Luca Micheletti, Gaddo Bagnoli, John Strasberg, Claudio Marconi, Andrea Ruberti, Pietro De Pascalis, Filippo Timi e Claudio Orlandini.
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Nome e cognome:
Salvatore Massimiliano Aronica
Insegnante:
Sezione Giovani
Professione:
Attore e Insegnante di Teatro
Età:
26
Da bambino sognavi di diventare attore?
Era una tra le tante opzioni. Insieme a benzinaio, pizzaiolo e poliziotto.
Cosa significa essere un insegnante di teatro?
Regalarsi, mettersi a disposizione, a volte mettersi da parte in favore dei bisogni degli allievi, ma soprattutto la sensibilità per capire quando fare una cosa e quando farne un'altra.
Film preferito?
The Truman Show.
Spettacolo teatrale preferito?
Fratto X, di Antonio Rezza e Flavia Mastrella.
Il libro sul comò:
L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello, di Oliver Sacks.
La canzone che ti rappresenta.
Molte canzoni. In questo periodo molte di Caparezza.
L’ultima volta che sei andato a teatro cos’hai visto?
Kous Kous Klan, Carrozzeria Orfeo.
Come e dove ti vedi tra dieci anni?
Ancora a pensare a come rispondere a queste domande cercando di sembrare il più intelligente possibile.
Quella cosa di te che nessuno ha mai saputo (fino ad ora).
Nelle piazze con mattonelle rosse e mattonelle bianche cammino sulle bianche.
Qual è il tuo ricordo teatrale peggiore?
Non ne ho tanti. E tra quelli che ho non saprei scegliere il peggiore. Mi viene in mente di quando al secondo anno a Grock Maurizio Salvalalio mi colse due volte impreparato su un testo che dovevo conoscere a memoria e che, invece, non avevo studiato in entrambi i casi. Avevo sbagliato la prima volta, avevo avuto un'altra occasione e l'avevo sprecata. Mi sono sentito uno schifo.
Tre difetti che un attore non deve assolutamente avere.
Essere arrogante, non sapere accettare le critiche, essere ottuso.
Cosa accadrebbe all’umanità se il teatro scomparisse?
Non saprebbe dove specchiarsi.
Gli attori vanno guidati o lasciati ai loro istinti?
Entrambi.
Hai mai litigato con un attore/attrice per una questione di interpretazione del personaggio?
Sono scambi di opinioni tra persone civili.
Progetti futuri?
Riposare di più e dimagrire sul girovita.
Un consiglio a un giovane che voglia fare questo mestiere.
Bùttate.
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Giulia Marchesi
2018
- Conduttrice del laboratorio teatrale “Padri e figli” per il progetto pilota di Opera Liquida insieme all’associazione BambiniSenzaSbarre.
- Compagnia Opera Liquida “Disequilibri Circensi” regia di Ivana Trettel con Giulia Marchesi, Maria Chiara Signorini e gli attori detenuti ed ex della Casa di Reclusione Milano Opera.
- Docente sezione giovani presso MTM, Grock, scuola di teatro.
- Compagnia Quelli di Grock/MTM “Kome un kiodo nella testa” scritto da Valeria Cavalli, regia di Claudio Intropido e Valeria Cavalli con Giulia Marchesi, Andrea Robbiano e Simone Severgnini.
- Coproduzione BIS (Brianza in scena) Teatro Invito/ScarlattineProgetti/Piccoli Idilli “La Tempesta” di William Shakespeare. Regia e adattamento di Luca Radaelli e Michele Losi. Debutto avvenuto presso Teatro della Società di Lecco.
- “Il viaggio a memoria”, proiezioni e letture di lettere dal fronte presso la sala ‘Dante Belotti’ dell’Associazione Nazionale Alpini di Milano. Voci di Giulia Marchesi e Gianluca Marchesi. Proiezioni di Luigi Rinaldo.
- “Di mele e di bottoni” spettacolo teatro ragazzi liberamente tratto da “Il GGG” di Roald Dahl. Di Matteo Imbriani e Daniela Quarta, regia di Daniela Quarta. Illustrazioni Rossana Maggi.
- Servo di scena per lo spettacolo “Piccole catastrofi” di Valentino Dragano con Paolo Nani presso il Teatro Filodrammatici di Milano.
- Compagnia Rodomonte “L'Orlandü” studio itinerante sull' “Orlando Furioso” di Ludovico Ariosto, di e con Matteo De Blasio, Fabrizio Bianchi, Paola Galassi, Giulia Marchesi, Lidia Piraino, Natalia Sangiorgio, Daniele Turconi.
- Compagnia 3MAR “Adesso che non è buio?” spettacolo teatro ragazzi liberamente tratto da Il gufo che aveva paura del buio di Jill Tomlinson riadattato, diretto e interpretato da Marchesi Giulia Marcella, Marigliano Benedetta e Marsicano Claudia presso CampoTeatrale.
- Compagnia Quelli di Grock: “Dizionario affettivo della lingua ebraica” di Bruno Osimo, lettura scenica dell’omonimo libro diretta da Susanna Baccari presso Teatro Leonardo da Vinci (MI).
- Compagnia Nomadi di Parole: “Le fate a metà e il sigillo di brina” rappresentazione teatrale dell’omonima fiaba di Benedetta Parodi.
- Coproduzione BIS (Brianza in scena) Teatro Invito/ScarlattineProgetti/Piccoli Idilli “Sogno di una notte di mezza estate” di William Shakespeare. Regia e adattamento di Luca Radaelli e Michele Losi.
- “Un’ Odissea nello spazio” spettacolo teatrale itinerante tratto da uno studio sull’Odissea con la supervisione di Claudio Orlandini.
- Compagnia Quelli di Grock “Questa sera si recita a soggetto” di Luigi Pirandello presso il Teatro Leonardo da Vinci (MI). Regia e adattamento Susanna Baccari e Claudio Orlandini.
- Compagnia Nudoecrudo: “Moriri_riti di passaggio” di F.Casanova regia di A.Pasi presso Teatro Verdi (MI).
- Compagnia Nomadi di Parole: “La matematica delle bionde” rappresentazione teatrale dell’omonimo libro di Federica Brunini presso Otzium T7 cafè (MI).
- Compagnia Nomadi di Parole: “Il tasto G” rappresentazione teatrale dell’omonimo libro di Rossella Calabrò presso il Teatro Menotti (MI)
- Compagnia 3MAR “Per tutte le caramelle del mondo” spettacolo teatro ragazzi scritto diretto e interpretato da Marchesi Giulia Marcella, Marigliano Benedetta e Marsicano Claudia presso Teatro Santo Domingo.
- Interprete per il cortometraggio "MOSTRI" presso la Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti.
- Interprete nel ruolo di Donna Edda per il cortometraggio "LA SCATOLA" con la regia di Alessandro Marin presso il Centro Sperimentale di Cinematografia a Milano
- interprete per il film “L’assoluto pressente” diretto da Fabio Martina e scritto da Fabio Martina, Massimo Donati e Alessandro Leone. Prodotto da Circonvalla Film.
- interprete nel ruolo di Bianca, cugina di A. Giacometti per una docu-fiction dell'applicazione per Smartphones "Giacometti Art Walk" sul’artista Alberto Giacometti. Produzione di Andrea Parena con il sostegno di: Ernst Göhner Stiftung, ewz, Swisslos/Promozione della cultura Grigioni, Comune di Bregaglia, vonRoll Casting, Edil Bi Suisse, Ecomunicare.
- interprete nel video “Parole d’amore - Words of love”, produzione: LUZ. Frutto dell’espressione artistica di Pietro Baroni per sensibilizzare la società sul tema della lotta alla cultura sessista.
- speaker per spot pubblicitario radiofonico CINEAS andato in onda su Radio 24.
- prestazione come interprete nel video pubblicitario per il sito dell'associazione N.Da Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna.
- Laboratorio Teatro Utile 2018 promosso dall'Accademia dei Filodrammatici di Milano, “La scrittura autobiografica come luogo d’incontro” con cinque incontri in un centro SPRAR con i migranti– docente Gabriella Grasso
- In formazione per la conduzione presso Opera Liquida, associazione e compagnia teatrale che lavora dal 2009 nella Casa di Reclusione Milano Opera con i detenuti.
- Laboratorio Lettere dalla Notte con Chiara Guidi, presso Teatro della Tosse (GE).
- workshop Laboratorio sul Casting organizzato dalla Scuola del Cinema Luchino Visconti di Milano.
- seminario condotto da Danio Manfredini presso Campo Teatrale, Milano.
- laboratorio conoscitivo organizzato dal Teatro del Buratto condotto da Dario de Falco presso il Teatro verdi. La festa come rito di passaggio.
- workshop residenziale presso il Centro Teatrale Umbro. Ciò che ci rende umani, con la direzione di Cesare Ronconi, parole di Mariangela Gualtieri e movimento di Lucia Palladino.
- workshop '' Il cinema è vita''. Un laboratorio Cinematografico in collaborazione con l’ Associazione Culturale Circonvalla Film che propone un percorso laboratoriale con l’intento di promuovere la conoscenza e l’incontro con il Cinema come forma d’arte. A cura di Fabio Martina.
- seminario Il Teatro delle Sette Dee condotto da Giulia Bacchetta e Alice Marinoni.
- il Corpo Sonoro – livello avanzato - Seminario sulla voce condotto da Fernanda Calati.
- workshop verso un coro condotto da F.Casanova, A.Pasi e G.Gatti, finalizzato alla creazione di un “coro”, personaggio a tutti gli effetti dello spettacolo ''Moriri_riti i passaggio''.
- workshop tenuto dalla compagnia di Schuko volto alla realizzazione di un video per un’installazione progettata dalla compagnia.
- workshop Paolo Nani Alla scoperta di un’arte presso Teatro Filodrammatici di Milano.
- Workshop Il processo creativo organico condotto da John Strasberg presso il teatro Franco Parenti.
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Alessandro Guetta
Attore bilingue italiano-inglese classe ’94. Si forma come attore frequentando il Triennio Professionalizzante di Grock Scuola di Teatro, per poi proseguire attraverso percorsi di studio intensivi di realtà internazionali come il Centre Artistique International Roy Hart, la Batsheva Dance Company e soprattutto la Royal Academy of Dramatic Arts (RADA) di Londra e affinando la sua formazione con professionisti come Marianne Letron, Matin David e Adi Zlatin, Tullio Solenghi, Brigid Panet, Katya Benjamin e Roberta Carreri.
Come attore collabora con diverse realtà milanesi di teatro indipendente e non, e a questa attività affianca quella di formatore, con particolare attenzione alla fascia degli adolescenti. Conduce laboratori teatrali in maniera indipendente presso scuole superiori italiane e internazionali e scuole di teatro come Factory32 e, dopo l’assistenza a Maurizio Salvalalio, Grock Scuola di Teatro.
Nel 2021 è co-fondatore della compagnia teatrale indipendente Loop Teatro con la quale sviluppa drammaturgie originali con l’obiettivo di indagare il presente e i suoi fenomeni. La loro prima produzione Quello che non sono partecipa al Roma Fringe Festival 2023 e al Catania Off Fringe Festival 2023, vincendo il Premio Internazionale di Drammaturgia.
Nel 2023, l’incontro con Laura Pasetti sancisce l’inizio della collaborazione con la compagnia scozzese Theatre of the 7 Directions (precedentemente Charioteer Theatre) e le coproduzioni con il Teatro del Buratto. Con la compagnia, sviluppa, sostiene e promuove progetti di Eco-Teatro, cioè una forma d'espressione teatrale che utilizza le arti della rappresentazione per recuperare il senso di appartenenza al nostro pianeta.
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Giulia Masera
Sono nata il 13 maggio 1992 a Erba. Fin da bambina sono stata attratta dall’arte: disegno, studio pianoforte, una volta al mese mi faccio accompagnare dai miei genitori al cinema, ma scelgo di iscrivermi al liceo scientifico, diplomandomi nel 2011.
Di quegli anni uno dei ricordi più belli è stato il giorno in cui, con la classe, sono andata al Piccolo Teatro a vedere il “Sogno di una notte di mezza estate” con la regia di Luca Ronconi.
Nel 2014 mi laureo in Scienze e Tecniche Psicologiche e inizio a lavorare come educatrice e assistente alla comunicazione con minori con disabilità approfondendo la mia conoscenza attraverso corsi di formazione specifici.
Non riuscendo più a togliermi dalla testa le immagini di quella sera al Piccolo decido di avvicinarmi al teatro frequentando, a Erba, il Giardino delle Ore.
Dal 2016, prendo coraggio e inizio un lungo percorso di formazione.
Prima triennale presso Grock Scuola di Teatro a Milano, dopodiché per due anni al Comteatro di Corsico con Claudio Orlandini e infine a Punto Teatro Studio con Isabella Perego.
Negli anni a Grock ho studiato recitazione con Pietro De Pascalis, Fernanda Calati, Maurizio Salvalalio, Debora Virello, Claudio Orlandini e teatro danza con Susanna Baccari.
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Simone Bochicchio
Simone Bochicchio nasce a Varese nel 1990. Incontra il teatro, un po casualmente, in tenera età. Da quel momento inizia a frequentare corsi e a partecipare e produzioni teatrali.
Conseguito il diploma, intraprende i suoi studi in Psicologia, ma il richiamo per il teatro rimane così forte che nel 2015 approda a Grock – Scuola di Teatro, dove si diploma nel 2019 con lo spettacolo “2” liberamente ispirato a “Le Serve” di J. Genet con la regia di Claudio Orlandini e Susanna Baccari.
La sua formazione continua partecipando a seminari e workshop tra cui “metodo Laban-Bartenieff”, “Pensare la scena” con Cesar Brie, “Il Clown-attore” e molti altri nell’ambito del movimento e del training dell’attore. Nel 2021 consegue un Master in “Pedagogia ed Educazione alla teatralità” e, sempre nello stesso anno, continua diversi tirocini formativi per l’insegnamento teatrale. La sua attività di formatore e docente spazia in diverse realtà e contesti, conducendo laboratori e corsi nelle scuole, in contesti educativi e a Grock.
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Simone Severgnini
Simone Severgnini è un attore e regista milanese. Laureato in Comunicazione all’Università IULM di Milano, vede nel teatro un mezzo unico per divulgare messaggi sociali e culturali fondamentali nel mondo di oggi.
Nel 2010 fa parte del cast di Donna Rosita nubile (Piccolo Teatro, regia di Luis Pasqual) prima di iniziare il lungo sodalizio con Quelli di Grock che lo porta ad interpretare La tragica storia del Dottor Faust, Le allegre comari di Windsor, Kome un Kiodo nelle testa, Sogno di una notte di mezza estate, Trilogia della villeggiatura, L’avaro, Caos Remix, La bottega del caffè. Dal 2011 è presidente della compagnia il Giardino delle Ore, per la quale cura le regie di Due pezzi di pane (2011), Le serve (2012), Vele (2013), Miss Parkinson (2014), La zona Cesarini (2015).
Assistente alla regia in Italia di John Pascoe nei suoi allestimenti per il teatro e ideatore, cantante e musicista nel progetto Orchestrina delle Ore, complesso cantautoriale con più di 100 concerti all’attivo.
Formazione:
Nel 2009 si diploma al Laboratorio Permanente della Scuola di teatro Quelli di Grock; da allora approfondisce lo studio dell’attore e del suo movimento insieme ad alcuni dei maggiori maestri nel campo (Eugenio Barba, Claudio Orlandini, Marcello Magni, Michela Lucenti, Giorgio Rossi tra gli altri).
Insegnamento:
Dal 2013 è insegnate presso la Scuola di teatro Quelli di Grock.
Dal 2011 è direttore e insegnante della Scuola di teatro il Giardino delle Ore (Erba).
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Nome e cognome: Simone Severgnini
Insegnante: Sezione Giovani
Professione: Artista
Età: 30
Da bambino sognavi di diventare attore?
Da bambino ho sognato di diventare talmente tante cose che non saprei più nemmeno ricordarle. Almeno un giorno di sicuro l’ho sognato di fare l’attore. Poi il giorno dopo sognavo di essere una tartaruga Ninja…
Cosa significa essere un insegnante di teatro?
Avere la fortuna di trasferire un’esperienza.
Film preferito?
Per un pugno di dollari, di Sergio Leone.
Il tuo spettacolo teatrale preferito?
Pinocchio, di Carmelo Bene.
Il libro sul comò.
Don Chisciotte.
La canzone che ti rappresenta.
El purtava i scarp del Tennis.
L’ultima volta che sei andato a teatro cos’hai visto?
Mio fratello Andrea Robbiano ne L’arte della menzogna.
Come e dove ti vedi tra dieci anni?
Finalmente a vedere una partita di basket di mio figlio!
Quella cosa di te che nessuno ha mai saputo (fino ad ora).
Se nessuno le ha mai sapute, meglio che continui ad essere così!
Qual è il tuo ricordo teatrale peggiore?
Non si può dire! È davvero terribile...
Tre difetti che un attore non deve assolutamente avere.
Egoismo, pigrizia, sanità mentale.
Cosa accadrebbe all’umanità se il teatro scomparisse?
Il teatro è parte dell’uomo. Non potrà mai scomparire. Finchè non scomparirà l’uomo.
Gli attori vanno guidati o lasciati ai loro istinti?
Risposta da attore: lasciati ai propri istinti.
Risposta da regista: assolutamente guidati.
Hai mai litigato con un attore/attrice per una questione di interpretazione del personaggio?
Sì. Ma non saprete mai chi!
Progetti futuri?
Conquistare il mondo?
Un consiglio a un giovane che voglia fare questo mestiere.
Ottima scelta!
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Marco Vitiello
Sono Marco Visca, all’anagrafe Marco Vitiello. Visca è l’incontro tra due cognomi, quello paterno e quello materno. Il teatro nasce così, dall’incontro con qualcuno, con qualcosa e con se stesso.
Ho incrociato il teatro per la prima volta all’inizio delle superiori. Una volta diplomato, ecco, l’altro incontro, uno di quelli che ti rimane impresso per molto tempo. Grock. Inizio un percorso come allievo attore nel Quadriennio Professionalizzante che si conclude con il diploma nel 2019.
Poi la pandemia che di incontri ne ha regalati ben pochi.
Nel frattempo frequento un corso di alta formazione in “Pedagogia teatrale ed educazione alla teatralità”, laboratori sul clown, mimo, performance, teatro danza, commedia dell’arte e un percorso sulle tecniche teatrali al servizio del disagio psichico, “Il teatro nella relazione d'aiuto”, presso la Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi.
Continuo le mie attività come formatore in associazioni come “FormattArt” che opera nelle scuole primarie e secondarie di primo grado, “Grock Scuola di teatro” e “Teatro Oscar” nella sezione giovani e comunità di recupero come “Promozione Umana” di Don Chino Pezzoli. Insegno inoltre tecniche di comunicazione teatrale presso Mondadori nella sezione “Focus Junior”.
Tutto questo, in attesa di altri incontri.
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Martina Lovece
Martina Lovece nasce nel 1990 e cresce ad Asti, nel rigoglioso Monferrato, dove, sin da adolescente, frequenta corsi di teatro e movimento, partecipando a Concorsi, e produzioni teatrali per il festival di AstiTeatro.
Dopo un percorso giurisprudenziale incontra nel 2015 a Milano la realtà di Grock, dove si diploma nel 2019 con la messa in scena di “2” tratto da Le Serve di J. Genet con la regia di Claudio Orlandini e Susanna Baccari.
Prosegue la sua formazione prendendo parte a diversi seminari e festival di teatro in Italia (con Cesar Brie, la compagnia Scimone/Sframeli, Silvio Peroni, Monica Capuani, Alessandro Businaro ecc. ) Cinema (con Giovanni Veronesi , Anna Gigante presso il CSC di Roma) e danza (con la Batsheva Dance Company)
Nel 2021 consegue un Master in pedagogia teatrale ed educazione alla teatralità presso l’Alta Scuola Formazione del Centro Teatro Attivo, dove inizia a gettare le basi per l’insegnamento attoriale.
Dal 2017 diventa una delle voci ufficiali di Radio Deejay per spot e claim
Dal 2020 lavora come doppiatrice cinematografica.
Tra gli ultimi lavori come attrice teatrale partecipa nel 2022 alla produzione “Decameron - una storia vera” per la regia di Stefano Cordella e nel 2023 “Vajonts 23” di Marco Paolini con la regia di Debora Virello.
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Gaddo Bagnoli
Inizia la sua carriera teatrale come attore. Già a 16 anni comincia a frequentare la scuola di Arti mimiche (Gruppo MIM) diretta dal grande maestro Orazio Costa Giovangigli, con la regia del quale sarà il messo nello spettacolo La favola di Orfeo di Agnolo Poliziano, presentato in occasione del IX Congresso Mondiale dei Poeti, svoltosi a Firenze. Dopo aver conseguito la maturità classica vince una borsa di studio per frequentare la Scuola di Teatro di Bologna, dove si diplomerà a pieni voti come attore professionista. Frequenta contemporaneamente la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna conseguendo la laurea in Drammaturgia con il professor Claudio Meldolesi.
La sua formazione attorica comprende vari incontri e laboratori, tra i quali: 'Dizione poetica ed interpretazione del testo' con Vittorio Franceschi, 'Il lavoro dell'attore nell'Odin Teatret' con Eugenio Barba e Cesar Brie, 'Improvvisazione' con l'Utrecht School of The Arts, laboratorio/spettacolo Chevengur diretto da M. Butchievic con la compagnia del Teatro Scuola d’arte drammatica di Mosca diretto da Anatolj Vassiliev (Longiano-Teatro Petrella 1991).
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Nome e cognome: Gaddo Bagnoli
Insegnante: Corso Attori, secondo e terzo anno
Professione: Regista teatrale e insegnante di teatro
Età: 50
Da bambino sognavi di diventare attore?
Ho fatto il mio primo spettacolo in teatro a 16 anni e da allora non ho mai smesso di provarci...E continuo a provarci ancora adesso.
Cosa significa essere un insegnante di teatro?
Avere la responsabilità di formare gli artisti del teatro di domani (detta così c'è da non dormirci la notte!).
Il tuo film preferito?
Simon del deserto di Luis Bunuel.
Il tuo spettacolo teatrale preferito?
Otello di Shakespeare per la regia di Eimuntas Nekrosius.
Il libro sul comò?
Il teatro ed il suo doppio di Antonin Artaud.
La canzone che ti rappresenta.
Samurai (canzone dello Zecchino d'oro).
L’ultima volta che sei andato a teatro cos’hai visto?
Ad oggi Enrico IV di Pirandello, regia di Orlandini/ Baccari (saggio/spettacolo del IV anno della scuola di Quelli di Grock, 2015).
Come e dove ti vedi tra dieci anni?
Identico ad oggi, io non invecchio, non mi abbandonerò certo alla morte!
Quella cosa di te che nessuno ha mai saputo (fino ad ora).
Ho conosciuto personalmente Peter Brook.
Qual è il tuo ricordo teatrale peggiore?
Quando è morto mio padre e la sera dovevo andare in scena con uno spettacolo comico, e l'ho fatto.
Tre difetti che un attore non deve assolutamente avere.
L'attore fa dei suoi difetti la sua forza, qualunque essi siano, quindi nessuno.
Cosa accadrebbe all’umanità se il teatro scomparisse?
Impossibile che succeda, il teatro è insito nella natura umana come il bisogno di mangiare ed esisterà finchè ci sarà l'Uomo.
Gli attori vanno guidati o lasciati ai loro istinti?
Vanno guidati affinchè si abbandonino ai loro istinti.
Hai mai litigato con un attore/trice per una questione di interpretazione del personaggio?
No, ma ho litigato con un personaggio, perchè non voleva sottostare alla mia interpretazione.
Progetti futuri?
Fare un viaggio interstellare.
Un consiglio a un giovane che voglia fare questo mestiere.
Fallo e basta senza porti domande.
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Gabriele Scarpino
Gabriele Scarpino inizia il suo percorso teatrale con il Laboratorio Propedeutico d'Arte Drammatica condotto da Carmelo Rifici al Teatro Litta di Milano, successivamente viene ammesso alla Civica Scuola di Teatro “Paolo Grassi” e si diploma con il saggio "I Creditori" di A. Strindberg Regia M.Schmidt; durante l'accademia partecipa al Festival d'Avignone con “Mistero Buffo e Altre Storie” di Dario Fo e Franca Rame interpretando il "Grammelot del tecnocrate americano" regia M.Navone/M.Bottini supervisione Dario Fo e ai seminari di Chiara Guidi(Societas) e Cesar Brie. Dopo gli studi collabora con la scuola per vari Atti Unici di registi diplomandi e lavora con il Teatro Sociale di Como per OperaKids/AsLiCo per T come Turandot. Cofondatore del Collettivo Artistico DONOMA che si occupa di spettacoli, performance, installazioni, mostre, progetti audio/visivi e laboratori. Accanto al lavoro d'Attore, affianca quello di formatore teatrale collaborando con la Compagnia Teatrale ATIR e alcune Cooperative Sociali di Milano che si occupano di educazione teatrale con cittadini diversamente abili e laboratori di teatro per bambini, adolescenti e adulti. Ha continuato il suo percorso di formazione frequentando il Laboratorio Permanente della Performance di Antonio Sixty e Susanna Baccari e il percorso Format - Dietro il Sipario - Insegnare ad Insegnare di Fondazione Paolo Grassi. Negli ultimi anni collabora come performer con le PerformanceActs Site Specific di Antonio Sixty/ Susanna Baccari come: Through The Night Softly, Getsemani - Voi Chi Dite Che Io Sia? 1°- 2°- 3° Cammino, Room for Secrets, Architettura Addio, la Grande Rivolta: Vogliamo Tutto - Gli Invisibili e Blackout incontrando autori come Nanni Balestrini, Michele Zaffarano e l'architetto Alessandro Mendini presso MTM - Manifatture Teatrali Milanesi.
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Fabrizio Bianchi
Fabrizio "Fabbry" Bianchi nasce a Milano nel 1982, un mese dopo la vittoria del Mondiale di calcio grazie alle prodezze del bomber Paolo Rossi.
Forse rammaricato per non averne potuto godere in diretta, dodici anni più tardi si innamora del teatro comico di Paolo Rossi e comincia a replicarne i monologhi con discreto successo di pubblico e critica (i suoi amici e sua madre).
Fa i suoi calcoli e decide di dedicarsi agli studi per diventare attore partendo dalle basi: si iscrive così a ragioneria.
Fortunatamente trova come vicino di banco Paolo Rossi, del quale comincia a replicare le verifiche con discreto successo.
Perito il ragioniere dentro di lui, ha l'onore di incontrare di persona il comico Paolo Rossi, a cui rivela il successo ottenuto grazie ai suoi lavori.
Il comico chiede in cambio 15 euro per chiudere la questione.
Trova quindi dentro di sé la forte motivazione per andare sempre avanti e si diploma presso la Scuola di Teatro Quelli di Grock.
Formazione:
2005 – Laurea in DAMS presso l’Università di Brescia.
2006 – Diploma presso il CRT – Teatro Educazione.
2012 – Diploma presso la Scuola di Teatro Quelli di Grock.
Approfondisce la sua formazione con seminari con: C.Brie (pensare la scena), A. Scommegna (il personaggio), C. Marconi (fisicità del personaggio), A. Ruberti – A. Larocca (corpo comico), S. Furness (acting), W. Leonardi (presenza scenica), F. Acquaviva (bios dell'attore), C. Alsina (metodo azioni psicofisiche Stanislavskji), C. Orlandini (spazio poetico), F. Calati (energia del suono), G. Coluzzi (biomeccanica), M. Tortelli (teatro danza).
Insegnamento:
Dal 2005 insegna in scuole di ogni ordine e grado nelle province di Milano, Varese e Como.
Dal 2014 insegna teatro a ragazzi e adulti presso la sede della compagnia Viandanti Teatranti.
Produzioni Quelli di Grock:
Il Barbiere di Siviglia – Opera rock, regia di C. Orlandini e S. Baccari
Altre Produzioni:
Compagnia Rodomonte L'Orlandu (spettacolo nato sotto la direzione di C. Orlandini durante il IV anno QDG).
Il Giardino delle Ore Amleto, regia di S. Severgnini e M. Manni.
Viandanti Teatranti Storia di uno scrittore e di una macchina che gli insegnò a scrivere, Cappuccetto Rosso + o – (più meno che più), Il mercante di sole, ideazioni di F. F. Bianchi e S. Terlizzi.
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Nome e cognome: Fabrizio “Fabbry” Bianchi
Insegnante: Sezione Giovani
Professione: Attore e insegnante
Età: 33
Da bambino sognavi di diventare attore?
No, astronauta. Volevo andare sull'altra faccia della Luna.
Cosa significa essere un insegnante di teatro?
Spendersi.
Il tuo film preferito?
L'attimo fuggente, Forrest Gump, Modern times, The Mask.
Il tuo spettacolo teatrale preferito?
Fratto X di Rezza-Mastrella. Ma anche Gente di plastica di Pippo Delbono.
Il libro sul comò.
Ne ho tipo 18. Non c'è neanche più spazio per le tre civette.
La canzone che ti rappresenta.
Apapaia dei Litfiba.
L’ultima volta che sei andato a teatro cos’hai visto?
Un comico fatto di sangue di A. Benvenuti.
Come e dove ti vedi tra dieci anni?
Con la mia faccia sulla Luna.
Quella cosa di te che nessuno ha mai saputo (fino ad ora).
Porto il pizzetto per nascondere un porro sotto il mento cresciuto dopo essermi tagliato contro una rete da pallavolo.
Qual è il tuo ricordo teatrale peggiore?
Quando avevo una replica alle 16.00, il giorno del cambio dell'ora, e sono arrivato per errore in teatro alle 15.00. Con la scena da montare!
Tre difetti che un attore non deve assolutamente avere.
Mancanza d'empatia, pigrizia, essere annoiati.
Cosa accadrebbe all’umanità se il teatro scomparisse?
Tutto il resto sarebbe silenzio.
Gli attori vanno guidati o lasciati ai loro istinti?
Guidati nei loro istinti.
Hai mai litigato con un attore/attrice per una questione di interpretazione del personaggio?
Si può anche non litigare?
Progetti futuri?
Diventare l'incubo degli annoiati.
Un consiglio a un giovane che voglia fare questo mestiere.
Fai i debiti per acquistare credito.
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Elisabetta Pogliani
ELISABETTA POGLIANI nata a Milano il 03/03/1966.
Laureata in Filosofia presso l’Università degli Studi di Milano.
Nel 1989 ha iniziato a studiare presso la scuola teatrale “Quellidigrock”, seguendo corsi di mimo e recitazione.
Ha studiato alcuni anni con il drammaturgo-regista Ludwik Flaszen, fondatore del Teatro Laboratorio di Wroclaw insieme a Grotowsky.
Successivamente ha approfondito il lavoro sul training fisico e vocale frequentando corsi con Philippe Hottier, Ariane Mnouchkine al Théatre du Soleil a Parigi.
Ha seguito per parecchi anni un percorso formativo e di lavoro con Enrique Pardo del PanThéatre di Parigi.
Come attrice ha lavorato nelle seguenti produzioni teatrali:
2017 – Tomcat di James Rushbrooke, regia Rosario Sparno (Teatro Mercadante, Napoli)
2009/2010/2011 - Les Estivants di Maxime Gorki, regia Eric Lacascade (Produzione Théatre national de Bretagne, Rennes- Les Gémeaux- Scène Nationale, Sceaux- Parigi)
2004/2005- Hedda Gabler di H. Ibsen, regia Eric Lacascade ( Produzione Odéon-Théatre de l’Europe, Parigi)
2003: -Una specie di Alaska- Paesaggio di Harold Pinter, regia di Valeria Talenti (Produzione Teatro Litta, Milano)
2001 Ha partecipato presso la Fondazione Pontedera Teatro, al laboratorio su Platonov di Cechov condotto dal regista Eric Lacascade.
Ha partecipato al Centre Dramatique National de Normandie al laboratorio/spettacolo condotto da Eric Lacascade e Eimuntas Nekrosius, su Platonov di Cechov.
2001- I malavoglia, di G. Verga, regia di Valeria Talenti (Produzione Teatro Litta, Milano)
2000: - Saro e la Rosa, regia di Francesco Silvestri (Produzione Teatro Litta, Milano);
2000 -Il gioco di Romeo e Giulietta, regia di Beppe Rosso (Produzione Teatro dell’Angolo, Teatro Stabile di Torino);
1998: - Medea e Giasone, postmortem, regia di Enrique Pardo (Progetto promosso dal Comune di Milano, CRT-Salone)
1997/'98: -Prometeo Incatenato, regia di Ludwik Flaszen (Produzione Teatro Libero, Palermo)
1996/'97: -Canto per Torino, regia di Gabriele Vacis (Progetto promosso dal Comune di Torino, Teatro Stabile di Torino)
1995/'96: -La peste di A. Camus, regia di Gabriele Calindri (Teatro Libero, Milano)
1995/’96: -Peer Gynt di H. Ibsen, regia di Marco Baliani (Produzione Teatro dell’Elfo, Milano)
1994: - Ossicine di Mariangela Gualtieri, regia di Cesare Ronconi (Produzione Teatro della Valdoca, Teatro Bonci, Cesena)
1993: - Yo Frida Kahlo, regia di Donatella Massimilla (Produzione Teatro dell’Elfo, Teatro del Buratto, Milano)
1991 - Antigone della citta’, regia di Marco Baliani
Nel 1996 ha fondato a Milano, insieme a Paola Zecca, la compagnia teatrale LA FIONDA TEATRO, per la quale lavora come autrice, regista e attrice.
La Fionda Teatro ha prodotto dal '96 ad oggi i seguenti spettacoli.
- Come un usignolo col mal di denti, ispirato all’opera e alla musica di Erik Satie, andato in scena nella stagione ‘98/’99 al Teatro Libero di Milano.
- Quasi invisibile, che ha debuttato nella stagione ’99/’00 al Teatro Libero di Milano.
- Metà di uno, finalista al Premio Scenario 2001, che ha debuttato nella stagione ’01/’02 al Teatro Verdi di Milano.
- Nella pancia della terra (Produzione La Fionda Teatro/Teatro Litta,Milano, selezionato per la vetrina Segnali)
- Pane Pagano -anime vagabonde alla deriva tra le stelle, che ha debuttato nella stagione ‘03/’04 al CRT- Centro di Ricerca per il Teatro di Milano.
- De Rerum Natura, (Produzione La Fionda Teatro/CRT Centro di ricerca teatrale di Milano, novembre '06.)
- La ballata degli invisibili, recital/concerto che è stato presentato presso PimSpazioScenico di Milano nel 2008.
- Sogno Rosso – Sotto il segno di ifigenia (La fionda teatro- Bad festival Bilbao- Compagnia Arearea Udine)
- La casa- Odissea di un crack (Produzione La Fionda Teatro)
Come musicista e cantante ha curato l'editing musicale e sonoro di tutti gli spettacoli de La Fionda Teatro.
Ha cantato e suonato nello spettacolo/concerto La ballata degli invisibili.
Ha collaborato con Jorge Bosso, musicista e compositore col quale ha realizzato il recital “Nostalghias”, un viaggio di poesia e musica attraverso il Tango.
Ha collaborato con Vittorio Nocenzi, pianista e compositore, fondatore del Banco Mutuo Soccorso, per il progetto Le chiavi segrete della musica, realizzando stages per studenti e docenti sul rapporto tra poesia e musica.
Come insegnante lavora attualmente presso Grock- Scuola di Teatro.
Ha lavorato presso le scuole Teatri Possibili di Milano, e Campo Teatrale di Milano.
Ha condotto Laboratori di Ricerca teatrale con allievi attori e con non professionisti in Italia, Francia, Burkina Faso, Norvegia.
Ha anche condotto in varie scuole laboratori di teatro per bambini ed adolescenti.
Ha lavorato per il Conservatoire National d'art dramatique, Théatre national de Bretagne, Rennes.
Collabora attualmente con La Fabrique Autonome des acteurs in Francia.
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Nome e Cognome: Elisabetta Pogliani
Insegnante: Corso attori primo anno e Corsi di teatro
Professione: Attrice
Età: 49
Da bambina sognavi di diventare attrice?
No, sognavo di restare bambina.
Cosa significa essere un’insegnante di teatro?
Tornare a scuola.
Il tuo film preferito?
Tantissimi quindi nessuno.
Il tuo spettacolo teatrale preferito?
Le Troiane, di Thierry Salmon.
Il libro sul comò?
Saggi di Montaigne.
La canzone che ti rappresenta?
Azzurro.
L’ultima volta che sei andata a teatro cos’hai visto?
Mathurine Bolze.
Come e dove ti vedi tra dieci anni?
A New York come cantante in un gruppo rock.
Quella cosa di te che nessuno ha mai saputo (fino ad ora).
Che ho passato una notte d'amore con Robert de Niro.
Qual è il tuo ricordo teatrale peggiore?
Quando mi è caduto il telefonino nel water di un camerino dieci minuti prima di andare in scena!
Tre difetti che un attore non deve assolutamente avere.
La volontà, l’egocentrismo, l’invidia.
Cosa accadrebbe all’umanità se il teatro scomparisse?
Ma non è già sparito?!
Gli attori vanno guidati o lasciati ai loro istinti?
Vanno guidati nel riconoscere e liberare i loro istinti.
Hai mai litigato con un attore/attrice per una questione di interpretazione del personaggio?
No.
Progetti futuri?
Rileggere il questionario e relative risposte e inviarvelo.
Un consiglio a un giovane che voglia fare questo mestiere.
Vai all’estero!
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MTM Grock Scuola di teatro
via Emanuele Muzio 3, Milano
Per informazioni e iscrizioni contattare la segreteria:
02.66.988.993 oppure 333.4060707
tutto l’anno dal lunedì al venerdì dalle 10:00 alle 21:00, sabato dalle 10:00 alle 15:00
o inviare una mail a scuolagrock@mtmteatro.it