Chiusura natalizia

In News17 Dicembre 20241 Minuto

Mese: Dicembre 2024

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Le biglietterie di Manifatture Teatrali Milanesi
presso il Teatro Litta e il Teatro Leonardo
sono chiuse per feste dal 23 dicembre 2024 al 6 gennaio 2025.
Riapriranno martedì 7 gennaio 2025 nei consueti orari.

Lo staff di Manifatture Teatrali Milanesi
augura buone feste e felice anno nuovo!


Marco Mazzi: annotazioni su “Casino Conolly”, di Mariangela Guatteri

In Esiste la ricerca16 Dicembre 20245 Minuti

Mese: Dicembre 2024

By MTM

Marco Mazzi: La scrittura come forma di arte concettuale. (Annotazioni su “Casino Conolly”, di Mariangela Guatteri)*

 

Vorrei affrontare il discorso su Casino Conolly** con la consapevolezza di quello che è successo e sta succedendo nelle arti visive, nell’arte concettuale; ora forse la scrittura è l’unica forma di arte concettuale che sta in piedi. Si parla molto di minimalismo e spesso anche a sproposito, come ad esempio vedo nel mondo del cinema: appena arriva un film che minimalista non è, magari è solo un po’ più asciutto nel budget, o la trama è un po’ più sussurrata… come si parla dell’ultimo film di Wenders, bellissimo film che però minimalista a mio parere non è.

Ascoltando la lettura del tuo testo***, ancor più che leggerlo, mi sembra un lavoro davvero minimale, e non perché dispone poca materia, ma perché non ha niente di troppo; c’è una densità di informazioni che non è offuscata da un impianto e da una retorica invadente, inutile, superflua. Mi rendo conto, ascoltando queste tue letture con inserti di commento, che il tuo lavoro non ha solo quell’aspetto strutturale che, inizialmente, mi aveva catturato di più leggendo sulle pagine. Ora mi rendo conto che, dopo quest’esperienza di ascolto, il  libro può essere pensato come esperienza perché è ricco di informazioni culturali, storiche… c’è un’erudizione – mi verrebbe da dire – che però va nella direzione dell’informazione, cioè mi porta ad essere effettivamente informato di cose che di fatto non conosco e, anche per questo, il libro pare avere una funzione quasi manualistica.

Penso al manuale diagnostico, al manuale della clinica, della psichiatria, della medicina; manuale come anima, talvolta anche un po’ discutibile, di una disciplina, dell’applicazione di regole, di protocolli. A me sembra che questa funzione informativa che è propria del manuale, sia stata quasi sublimata in un lavoro di riscrittura concettuale di tutto questo.

Ascoltando la registrazione, che mi è sembrata quasi una performance,  avevo proprio l’impressione della reinvenzione di un manuale, cioè come se il libro avesse anche la capacità di reinventare, contestualizzare e contestare quella che è la freddezza, la distanza dei manuali. I manuali ci sono anche in un macello, si portano gli animali al macello e ci sono dei protocolli… il manuale c’è per molte situazioni e ha la funzione di istruire e, spesso, anche perversa, di estraniare. Ho questa sensazione… credo che ci siano tante sfumature in questo libro e vengono fuori dalla lettura registrata. Per mia inclinazione e perché abituato a lavorare con mezzi che non prevedono necessariamente una lettura su pagina, preferisco ascoltare i testi letti ad alta voce perché mi consente di cogliere più sfumature e dettagli.

Questa “giusta causa” minimalista-concettuale, il mio chiamare in causa il minimalismo in modo appropriato, viene da questa attenta meditazione sull’informazione che la rende problematica: cos’è l’informazione? come ci si rapporta a un “materiale umano” attraverso una serie di istruzioni, di griglie, di linee, di perimetri? Mi sembra che la forma, la funzione del manuale sia stata ripensata, attualizzata, rivitalizzata e, soprattutto, politicizzata. È stata contestualizzata nel suo statuto politico, spesso molto problematico.

Oggi abbiamo il diaframma temporale di quello che è successo nei manicomi, abbiamo una distanza, siamo un’altra società; ma credo che quello che una volta era relegato alle mura manicomiali, oggi lo si ritrova in altri settori che noi, forse ingenuamente, consideriamo “settori liberi”; c’è un’omologazione, c’è una volontà di strutturare le relazioni e i comportamenti umani in un modo non tanto lontano da certi protocolli inquietanti della detenzione. Ci ritrovo anche un po’ il discorso di Foucault… tutto questo a me è piaciuto molto e penso che ci siano delle sfumature, nella registrazione, che arricchiscono la lettura.

 


* Il testo è la trascrizione riadattata di un vocale inviato da Marco Mazzi a Mariangela Guatteri il 6 novembre 2024.
** Mariangela Guatteri, Casino Conolly, edizioni del verri, Milano, 2024. ISBN 9788898514854.
*** Si riferisce al una registrazione realizzata da Mariangela Guatteri per «Sonde poetiche», a cura di Andrea Inglese e Gianluca Codeghini, trasmessa da Radioarte.it il 21/11/2024.


Tre testi di Marilina Ciaco

In Esiste la ricerca2 Dicembre 20242 Minuti

Mese: Dicembre 2024

By MTM

Marilina Ciaco

Tre testi da Gli anni del disincanto

 

Primo doppio

ho incontrato troppo tardi le persone per poterle amare
ho incontrato troppo tardi le persone per poterle non amare

arriva un giorno, è tardi
le persone sono arrivate e così se ne vanno
uno dice non me l’aspettavo
l’altro dice c’era da aspettarsi

tempo impiegato per: quello che non sono
altro tempo per: la vita da immaginare
la storia di una vita è una storia delle grammatiche
quelle che impari e quelle di cui non sai liberarti

*

Secondo doppio

come serpenti che si mordono la coda
siamo stanchi per strisciare
disponiamo le ossa in cubi perfetti
al piano interrato della prossima casa
adesso la casa è aperta, in casa non c’è nessuno
diventa chi sei: cannibale o ghiaia

si logora negli anni, s’ischeletrisce
si disfa, s’incista, più spesso ricompone
la maschera diurna che ci rende mansueti
oggi ho visto di nuovo la luce tagliarti in due
non ho più molte cose da dire
questa testa è abitata da un numero imprecisato di mosche
nel sogno eravamo assediati da androidi che ci somigliano
ci stavano di fronte, a ciascuno il suo

qual è il tuo desiderio più grande?

*

Terzo doppio

mi sono svegliata bella come una carcassa
che le mosche ti ronzano intorno ma perché sei morta
se eri viva se ne stavano bene alla larga
delle porte ho sempre apprezzato
il neon verde della scritta: uscita di sicurezza
tra le altre cose da una carcassa
non si genera niente se non si sfascia
mi sveglio bella come un portamonete
come una sagoma di carta
quando hanno visto la terrazza al nono piano
hanno detto soltanto: è molto alto qui
le mosche non sono di questo parere
saranno loro a indicare il posto
sopra o sotto