Notizie da Grock!

Cosa succede a scuola?

Il nuovo IV anno corso attori
Sono sei i ragazzi che affronteranno il IV anno con Claudio Orlandini e Susanna Baccari, l'ultimo del corso attori professionalizzante. Auguriamo un in bocca al lupo a Simone Bochicchio, Rossana Comparone, Martina Lovece, Susanna Russo, Paola Tognella e Marco Vitiello!

Grock Spin Off

I nostri allievi e insegnanti a teatro
PI AMURI-BALLATA PER FIORI INNAMORATI

Di e con
Eleonora Iregna, Benedetta Marigliano (Insegnante Grock!), Lucia Nicolai

20 ottobre ore 20.00
TRATTORIA POPOLARE-ARCI TRAVERSO


Aperte le iscrizioni al corso di mimo

IL CLOWN TEATRALE
Corso di Mimo e Clown
con Andrea Ruberti
Frequenza: mono settimanale da ottobre a giugno
Giorni e orari: Martedì dalle 21 alle 23
Il clown rappresenta una tappa importante nello studio delle arti teatrali; in esso si racchiudono diversi aspetti tra cui tecnica, drammaticità, comicità e poesia, che fanno di questo personaggio un attore completo. Il mimo è un attore che interpreta utilizzando esclusivamente il proprio corpo. Studiarne l’arte significa intraprendere un’esperienza in cui il corpo è protagonista.
Per info e iscrizioni:
02 66 98 89 93
scuolagrock@mtmteatro.it


L'Avaro - intervista a Pietro De Pascalis

Lo spettacolo è nato da un’idea del protagonista Pietro De Pascalis, il quale ha pensato che il testo di Molière fosse funzionale a quella che è la compagnia storica. Di qui il lavoro in sinergia con la regista Valeria Cavalli per l’adattamento del testo, sebbene egli sostenga che il drammaturgo sia moderno e attuale.
Il lavoro è ispirato anche a L’Improvvisazione di Versailles, in cui Molière è il protagonista e uno degli attori, come fa De Pascalis, dove l’espediente del metateatro entra in scena e coinvolge il pubblico in modo spontaneo. Verso la fine dello spettacolo c’è un momento d’improvvisazione in cui De Pascalis e Robbiano (l’imbonitore) scendono nella platea e interagiscono direttamente col pubblico.
Si potrebbe pensare che il personaggio di De Pascalis subisca un isolamento a causa del ruolo interpretato ma egli sostiene che la forte unione che lega la compagnia renda tutto un gioco, uno scherzo, che il pubblico comprende e di cui si inebria.
Gli attori recitano, interpretano alcuni ruoli e ne vestono altri ma assistono anche come se fossero parte del pubblico; tutto questo contribuisce a rendere la scena ancora più dinamica e partecipativa.
Infine la magia della scena è resa tale grazie ai costumi di Anna Bertolotti, fedeli al clima francese dell’epoca, e alle musiche di Gipo Gurrado eseguite dalla Nema Problema Orkestar, di ispirazione balcanica: come lo definisce de Pascalis, uno spettacolo di comunità.