La famiglia mononucleare
La famiglia mononucleare è quella più diffusa e composta da un figlio, detto il monarca, e da due sudditi: padre e madre. Il monarca ha tutti i diritti e nessun dovere e resta tale fino ad età adulta mentre i genitori con gli anni regrediscono alla condizione di servi della gleba. Quando finalmente il figlio o la figlia abbandonano la casa paterna per formare una famiglia propria, si assiste a un progressivo ringiovanimento sia del padre che della madre: spariscono le rughe, i capelli bianchi, le borse sotto gli occhi. Senza pensarci due volte partono con il primo volo e vanno a ballare la rumba a Copacabana.
La famiglia (parte prima)
LA FAMIGLIA (PARTE PRIMA)
La nascita di una famiglia avviene per lo più spontaneamente: un esemplare maschile e uno femminile iniziano una danza di corteggiamento che ha una durata variabile. L’atteggiamento dell’uomo è caratterizzato da una serie di azioni che egli, passato il periodo degli amori, abbandonerà completamente quali aprire la portiera alla sua compagna, portare per lei i pacchi più pesanti, passare un intero pomeriggio con lei e le sue amiche, parlare con lei per ore, disertare lo stadio mentre compaiono nel suo vocabolario una serie di nuove frasi ( come sei carina, ti sta bene questa nuova pettinatura, mi piace stare ad ascoltarti), destinate a completare il progetto di corteggiamento e che egli pronuncerà da un minimo di 10 a un massimo di 32 volte nell’arco del suddetto periodo dopodiché saranno completamente dimenticate. Una volta avvenuto l’accoppiamento, gli esemplari maschili da noi studiati subiscono una lenta ma inesorabile trasformazione che li vede perdere le capacità comunicative mentre gli organi uditivi si atrofizzano giorno dopo giorno. L’esemplare maschile, dopo il matrimonio, tende a perdere quasi totalmente anche ogni espressività mimetizzandosi benissimo con gli oggetti che lo circondano. In particolare con la sua poltrona. ( to be continued)
Un pomeriggio in fiera
UN POMERIGGIO IN FIERA
Pomeriggio in Fiera per evento che ho curato per MTM. Sono in anticipo rispetto all'appuntamento con le attrici che dovranno esibirsi e quindi mi siedo e osservo la folla. Folla molto variopinta, spesso botoxata e platinata, minigonnata anche se non particolarmente ben dotata. Accanto a me una signora che ogni tanto si alza, fa segno a qualcuno di spostarsi a destra o a sinistra, per poi risedersi spazientita. Allungo il collo e vedo che la segnaletica è dedicata a un signore che intuisco possa essere il marito che dopo un po' la raggiunge.
"Hai fatto le foto?"
"Sì"
"Le hai fatte anche a figura intera?"
"Sì"
" Fammele vedere ( inforca gli occhiali) ce ne fosse una in cui sorride!"
La signora molla il telefonino al marito e fende la folla con passo deciso. Si avvicina a una ragazzona che distribuisce dei volantini, si mette dietro di lei e ritorna indietro. E' scontenta. Si siede e finge di sfogliare un catalogo.
"Vuoi che vada a farle altre foto"
( lei tace per un po', poi chiude il catalogo)
" Con quel muso lungo non andrà mai da nessuna parte"
( sbuffa mentre il marito, prende il telefonino e si mette a giocare)
Dopo un po', caracollando su tacchi smisurati, arriva la ragazzona che, vista da vicino, è truccata come uno di quei mascheroni del Carnevale di Viareggio. Sorride la poveretta, mentre si avvicina alla genitrice che si alza di scatto.
"Adesso ti metti a sorridere? Andiamo a casa che è meglio"
Ragazzona ma perché non scappi? Ah già, i tacchi.